CIVITAVECCHIA – “Aziende fallite e in corso di fallimento, centinaia di lavoratori disoccupati e domande di cassa integrazione aumentate a dismisura, povertà diretta e indiretta in città e nel territorio percepibile chiaramente. Se dopo un investimento da 3 miliardi di euro ci troviamo in questa situazione qualche domanda dobbiamo porcela”. Inizia così la riflessione del Consigliere Idv Vittorio Petrelli sulla ricaduta da 28 milioni di euro per le ditte civitavecchiesi annunciate dal Sindaco per la manutenzione della centrale di Tvn. I precedenti legati ai lavori di riconversione dell’impianto, infatti, dovrebbero indurre l’esponente di minoranza a ben altra prudenza.
“Il grosso dei lavori – afferma Petrelli – sono stati fatti da imprese nazionali e anche estere che nulla c’entrano con il nostro territorio ma che hanno preso gli appalti ‘ricchi’ per poi distribuire una miriade di subappalti a prezzi stracciati ai limiti del costo vivo aziendale. Per questo aspetto sarebbe stato opportuno da parte di Enel un rispetto degli impegni presi come ricaduta sul Territorio ma così non è stato soprattutto per colpa di quei politici che si sono trovati a governare durante la ristrutturazione dell’impianto e che hanno preferito dedicarsi solo a sovvenzioni che a costruire un rapporto proficuo con l’azienda. A favore delle super aziende non locali presunte capacità tecniche e specialistiche che poi, con l’esplosione del trasformatore e del mancato intervento dell’impianto antincendio, dimostrano tutti i loro limiti. E ancora una volta alle imprese locali il ruolo di mere società prestatrici di manodopera senza la possibilità di una crescita sotto il profilo tecnico e sotto il profilo della specializzazione utile per altri impianti e per futuri lavori magari non fare crescere le imprese è proprio ciò che su vuole. Nella corsa alla costruzione in cui Enel ha cercato continuamente di accelerare e di ridurre i tempi di costruzione alle imprese locali è stato chiesto di gonfiarsi a dismisura di personale senza certezze di continuità e senza prospettive di medio–lungo periodo con il risultato che, appena finito il cantiere, ci si ritrovasse con decine di persone in sovrannumero rispetto alle esigenze normali dell’azienda e con tutti i problemi facilmente intuibili per i lavoratori e per le aziende”.
Detto ciò Petrelli si domanda quale sia il reale piano di investimenti e delle manutenzioni a Tvn per comprendere la reale portata degli interventi da fare. “Vorremmo sapere – spiega – la percentuale di tali investimenti che saranno effettuati e in che proporzione saranno lasciati per le imprese del territorio. In tutto ciò Enel ben conosce tutte le singole imprese che hanno lavorato a Tvn e sa benissimo quali sono i lavori che possono fare e quali no quindi sarebbe auspicabile che finalmente si attuasse quanto è previsto in convenzione, Art. 6 – Imprenditoria locale, circa l’istituzione di un Tavolo con i rappresentanti delle aziende locali e del sindacato che possa gestire e guidare al meglio tutto il ciclo manutentivo che annualmente va fatto pena incidenti e danni che purtroppo negli ultimi anni si sono susseguiti”.
“In caso contrario – conclude – saremo alla solita elemosina che non produce sviluppo e saremo ai soliti annunci. E se rimaniamo su questo piano c’è chi ha superato quest’Amministrazione e di gran lunga, basta leggere quanto dichiarò l’allora Craparotta, Amministratore Delegato di Enel, al sottoscritto ed a tutta la città nel lontano 2002. “Per quanto riguarda i programmi di manutenzione della centrale … Enel saprà tenere conto delle risorse del territorio, con una ricaduta economica stimabile nell’ordine dei 25 milioni di euro l’anno”. Qualcuno li ha visti?