CIVITAVECCHIA – Assoluzione per Paolo Iarlori dall’accusa di abuso di ufficio; assoluzione per Salvatore Andrea Renda e Rudy Antonini dall’accusa di corruzione; rinvio a giudizio per lo stesso Renda e per Marzio Paolini con l’accusa di truffa e abuso di ufficio. Questo la sentenza emessa ieri dal Gup Marco Mazzeo sull’indagine che ha coinvolto i vertici di Etm su due filoni di inchiesta: il servizio a chiamata diretta svolto due anni fa dalla municipalizzata e stoppato dalla Guardia di Finanza in quanto ritenuto illegittimo; l’accordo commerciale tra Etm e la società Santa Rita Logistica. Nel primo caso il giudice ha prosciolto dalle accuse Iarlori, Renda e Antonini, rispettivamente Direttore d’esercizio, Presidente e Presidente del comitato di gestione dell’azienda in quanto è stata riconosciuta la piena regolarità del servizio attivato. Nel secondo caso invece il giudice ha ritenuto di dover giudicare l’operato di Renda e Paolini non ravvisando nell’accordo siglato tra Etm e Santa Rita Logistica finalità pubbliche e quindi in violazione con le finalità aziendali.
E all’indomani della sentenza non mancano ovviamente i commenti dei protagonisti. In primi Salvatore Renda, sollevato dall’assoluzione per l’accusa più grave, quella di corruzione. “Che si trattasse di una mascalzonata nei nostri confronti era talmente evidente che risulta anche superfluo ricordarlo – le sue parole – Un fatto straordinario mi dicono avvocati ed addetti ai lavori, difficilmente accaduto e ripetibile. Insomma il 90% delle accuse erano inventate letteralmente, per infangare, diffamare. Ma adesso in molti mi chiedono: chi pagherà per tutto questo? Perché una azienda che nel 2006 era la prima nel Lazio in termini di crescita, è dovuta essere ridotta nell’attuale stato comatoso? Perché la Città è stata privata di tanti servizi (che si svolgono ovunque) senza motivo? Purtroppo la risposta va ricercata nelle dinamiche contorte di questa Città. Nell’invidia più distruttiva, nell’obiettivo di annientare, invece di costruire, per paura di perdere i piccoli privilegi ed il tozzo di pane raccattato con tanti sotterfugi. Non sono civitavecchiese, ma sinceramente provo un dolore assoluto nel vedere questa logica impadronirsi man mano di questa bellissima Città, facendo fuggire dall’impegno sociale le persone migliori. D’altra parte se la prospettiva è quella riservata ai miei collaboratori ed a me, non possiamo biasimare nessuno.Ma a me questa logica, non va proprio giù. Non credo ci si possa disimpegnare per convenienza e freddo calcolo. Allora meglio impegnarsi da una altra parte, rimanere al coperto a Civitavecchia? Neanche per idea. Hic menebimus optime. Scrivevano gli esploratori romani al centro del campo conteso ai barbari. Adesso non so se noi siamo esploratori romani, ma certo i barbari non mancano. E’ nostro compito insegnargli l’educazione e le buone maniere”.
Riflessioni che pone pubblicamente anche Futuro e Libertà, che rileva come Renda, Iarlori e Antonini siano stati assolti senza nemmeno bisogno dell’approfondimento con un dibattimento. “Ed adesso? – si domanda Daniele Ceccarelli – Tutti le accuse infamanti? Rivolte anche a Fli che, consapevole dei fatti, si era da sempre schierata a difesa? Chi pagherà i danni? E soprattutto finalmente il Sindaco svolgerà il suo ruolo facendo causa al Ministero delle Finanze per gli enormi danni causati in questi anni alla Città di Civitavecchia da una vicenda rivelatasi poi completamente insussistente?”