CIVITAVECCHIA – Mi rifiuto di pensare che il futuro di Civitavecchia debba passare attraverso i nomi di Tidei e Moscherini, una sorta di Coppi e Bartali della nostra politica, infatti, non “capisco” se entrambe si candideranno, almeno così sembra, per vincere un loro personalissimo duello oppure perché spinti dalla convinzione che solo loro possano tirar su questa città dal degrado e dalla pochezza politica in cui è piombata, anche e soprattutto a causa loro, delle loro scelte e dei personaggi (che sono grosso modo sempre gli stessi) dei quali si sono circondati e si circondano. Ecco il bene per questa città sarebbe proprio non avere più sindaci come Moscherini, Tidei: serve una persona giovane nuova che non guardi in faccia nessuno e che rivolti questa città come un calzino e che abbia il coraggio di circondarsi di facce nuove e politicamente sane, pulite e credibili. Basta gente come Scotti, Fiorentini, Reginella e Frascarelli che hanno cambiato nella loro vita più partiti che vestiti; basta gente che in una legislatura ha avuto il coraggio e la “dignità” di passare con disinvoltura da rifondazione comunista al Pdl o quasi; basta gente che pensa all’Io e non a Noi; basta gente che pensa che una striscia di cocaina sia più importante di una striscia pedonale: adesso è il momento, e mai termine fu più appropriato per Civitavecchia, di un rottamatore. Questa città è stata maltrattata, violentata da tutti gli ultimi amministratori che l’hanno resa sporca, pericolosa e povera, non sfruttando mai le potenzialità che si trovano in essa: strutturali e umane. Civitavecchia è piena di giovani professionisti preparati che non hanno mai avuto la possibilità, a malincuore, di mettere al servizio della “loro/nostra” città le proprie capacità e le proprie potenzialità che adesso sono al fortunato servizio di qualcun altro o di qualche altra realtà. Questo perché i vari Moscherini, Tidei ma anche De Sio e Saladini, hanno preferito investire su coloro che già c’erano dalle calende greche, su coloro non avevano (o meglio hanno) ancora finito di costruirsi il proprio orticello di cemento, su coloro che garantivano e garantiscono “preziosi” voti: ma nel frattempo questa città sta morendo, la disoccupazione sta invadendo le famiglie, la microcriminalità si sta ampliando e le sale giochi, dove la gente disperata corre per cercar fortuna in periodi di magra, stanno spuntando come funghi. Ecco perché Tidei e Moscherini non possono più essere gli amministratori di questa città: andassero adesso a fare i pensionati, e che pensionati anche grazie a “noi”, nelle rispettive tenute argentate e platinate. Qui serve un personaggio giovane, preparato e coraggioso che abbia il coraggio di fare piazza pulita e che creda nelle potenzialità di questa città, che sappia essere allo stesso tempo politico preparato e stimato non solo inter nos ma anche nei Palazzi che contano, e che creda anche nelle giovani e vergini generazioni, e nelle giovani e forti professionalizza che vi sono ma che sono state trascurate da Pietro e Gianni. E il nome giusto potrebbe essere quello dell’ex sindaco di Tolfa ed ex europarlamentare Alessandro Battilocchio: uno dei pochi politici che sarebbe in grado di rottamare questa “classetta” politica e ridare a questa città il giusto lustro nazionale e internazionale e la dignità che i civitavecchiesi in primis meritano.
Luca Sansonetti – L’Opinione delle Libertà