CIVITAVECCHIA – Il vero della chiusura del canile? L’inottemperanza del Comune nei confronti dei rilievi mossi dai Carabinieri del Nas nel 2009 e dall’Arpa Lazio nel 2010. Ne è convinto l’On. Pietro Tidei che definisce “inventata” la motivazione addotta invece dal Sindaco Moscherini, ovvero il rischio esondazione del torrente che scorre a ridosso della struttura comunale.
“Insomma – commenta Tidei – bisognava trovare una scusa per non dire che per tre anni Sindaco e Assessore competente si sono completamente disinteressati del problema. Scusa che non regge perché in caso di emergenza gli animali devono essere trasferiti in altro sito e, passata l’emergenza, riportati al canile. Ma lasciamo perdere l’illogicità a cui gli occupanti del Pincio ci hanno abituati da quattro anni a questa parte. La soluzione prospettata dall’Amministrazione è così articolata: trasferire i nostri amici a quattro zampe in canili di altre città, individuare una nuova area e lì costruire il nuovo ricovero per i randagi. Conoscendo le straordinarie capacità amministrative della Giunta Moscherini quanti anni ci vorranno affinché Civitavecchia abbia un nuovo canile? Non si sa. Così come non si sa quando finiranno i lavori alla Marina e quelli del Nuovo mercato”.
Ma secondo il deputato c’è dell’altro, o meglio, un buon affare per qualcuno alle porte. “Fonti ben informate – rivela – dicono che è pronto un bando comunale da 680mila euro per una gara d’appalto relativa al trasferimento degli animali. Gara d’appalto che ovviamente sarà come quella delle innumerevoli rotatorie con cui il Sindaco fa venire il mal di testa agli automobilisti di Civitavecchia. Tutti gli atti più importanti di questa Amministrazione destano sospetti. Tant’è che gli Enti pubblici di controllo sono continuamente intervenuti. Accadrà anche in questo caso. E il motivo è semplice. Anzi, i motivi sono due. Primo motivo. All’indomani dell’Ordinanza di chiusura del canile la Lega Nazionale Difesa del Cane di Civitavecchia ha proposto all’Assessore Frascarelli di trasferire in altre città i 150 ospiti del nostro canile per un costo complessivo di 180mila euro. Proposta ovviamente lasciata cadere nel dimenticatoio. E proposta oggi difficilmente realizzabile a causa del nubifragio che ha colpito diverse città italiane imponendo la chiusura di diversi canili. Secondo motivo. Alle spalle di Civitavecchia insistono decine e decine di ettari di terra dell’Università Agraria. Uno spazio enorme dove potrebbe essere costruito un nuovo canile con una cifra ben inferiore a 680mila euro. Alcune indicazioni agli amministratori dalla vista corta: Infernaccio, Pratini, Poggio Paradiso, Zampa d’agnello. Tutto terreno pubblico a costo zero. Non solo. L’Università Agraria ha tre dipendenti part-time per il governo degli animali. Questi stessi dipendenti potrebbero essere impiegati anche per accudire (insieme ai volontari) gli ospiti del nuovo canile, trasformando il loro impiego da parziale a tempo pieno. Si darebbe così maggiore occupazione, non si traumatizzerebbero gli animali (in gran parte anziani) e si risparmierebbero un sacco di soldi dei contribuenti”.
“Sappiamo già che le nostre parole cadranno nel vuoto – conclude Tidei – Sono anni che Moscherini & C. non prestano il minimo ascolto alle parole dell’opposizione. Ma noi vigileremo. E ci impegniamo davanti ai cittadini di Civitavecchia di tenerli costantemente informati dell’ennesimo sperpero di denaro pubblico da parte dell’Amministrazione comunale”.