CIVITAVECCHIA – La fine del Governo Berlusconi fa gioire anche la Cgil CdLT di Civitavecchia, attiva protagonista in questi mesi della mobilitazione promossa dal sindacato di Susanna Camusso contro le politiche economiche del centrodestra.
“Si avvia una fase nuova – commenta il Segretario locale Cesare Caiazza – ma, purtroppo, ci vorranno anni per superare il ‘berlusconismo’ inteso come fenomeno che ha inciso, negativamente e in profondità, nella società, nella concezione dell’economia, negli aspetti culturali, morali ed etici. Vi è bisogno di una ‘rifondazione’ della politica che deve archiviare le pratiche di questi anni, basate sullo spettacolo, la retorica, la finzione. La politica deve tornare ad essere ‘partecipazione dal basso’, scontro e confronto tra idee diverse, radicamento nei territori e nei luoghi di lavoro. Un compito importante spetta allo schieramento progressista e di centro-sinistra che deve, rapidamente, costruire un’alternativa programmatica di governo forte e credibile, basata sulla centralità del lavoro e l’equità sociale”.
E se il “berlusconismo” non è dunque finito, ad avviso di Caiazza, che formula un contestuale parallelo con la realtà politica locale, non lo è nemmeno il “moscherinismo”, fenomeno che secondo lui presenta diverse analogie con quelle dell’ormai ex Presidente del Consiglio.
“L’esperienza dell’attuale Giunta comunale – prosegue infatti Caiazza – si è finora caratterizzata per aver negato gli effetti e le ricadute della crisi in atto sul territorio, scarsa attenzione ai problemi dell’occupazione e del lavoro, divisione sociale, politiche decisioniste basate sulla sistematica negazione del confronto con le parti sociali, metodi di amministrazione populisti e demagogici basati sulla personalizzazione e la spettacolarizzazione della politica. Non sarà facile superare il ‘moscherinismo’. Molto, anche a livello cittadino, spetta alla politica. In particolare al Centro Sinistra che non solo dovrà determinare le condizioni per vincere le elezioni della prossima primavera ma, in più, dovrà presentare un programma di governo della città capace di indicare la necessaria ‘discontinuità’. Dovrà indicare una prospettiva di cambiamento da basare su una diversa concezione della politica. Non solo programmi, da basare sulla coesione sociale e la centralità del lavoro, e “primarie” per l’indicazione del candidato a Sindaco. Occorre che il Centro Sinistra indichi un metodo di fare politica e un impegno ad amministrare la cosa pubblica incentrati sulla partecipazione dal basso, che deve sostanziarsi con strumenti che rendano possibili il controllo ed il contributo costanti di tutti i cittadini nella vita pubblica; ridando, innanzitutto, ruolo negoziale e di concertazione ai corpi intermedi, alle parti sociali. Forse – conclude – per superare il berlusconismo e il moscherinismo c’è bisogno di questo. Superare concezioni oligarchiche, tornando all’antica, ad una concezione della politica basata sulla partecipazione”.