CIVITAVECCHIA – Il consorzio Work benedice le biomasse a Torre Valdaliga Sud. Il Presidente Ivano Iacomelli (nella foto), pur con alcune riserve, esprime parere favorevole alla proposta presentata da Tirreno Power per il quarto gruppo dell’impianto, dicendosi convinto degli effetti positivi per la città di questa nuova conversione.
“La posizione del consorzio sulla possibile riconversione a biomasse – ha affermato Iacomelli – è favorevole, così come sarà favorevole per ogni progetto di sviluppo sul territorio in un momento tanto difficile e delicato per le imprese ed i propri lavoratori, poichè si ritiene che le ottime prospettive occupazionali e di sviluppo a favore delle imprese locali siano assolutamente da non perdere per la nostra città. Infatti, come ha rilevato il sindaco Moscherini insieme alla dirigenza di Tirreno Power, oltre al cantiere, che impiegherebbe ben 500 unità lavorative, si potrebbe pensare di creare una rete di produzione del legname proprio nel comprensorio di Civitavecchia e questa rappresenterebbe un’altra notevole fonte di crescita ed occupazione”.
“Per quanto attiene l’aspetto ambientale – ha aggiunto il presidente di Work 2010 – credo che nessuno possa pretendere l’esclusiva paternità della difesa dell’ambiente e saranno gli organi preposti quali Asl, Ministero dell’Ambiente e della Salute ad esprimersi sulla compatibilità ambientale delle biomasse. E’ ovvio che non si può accettare un progetto a scatola chiusa, ma con le dovute e necessarie garanzie, fornite da chi ha la titolarità e la competenza per farlo, si potrà procedere con la consapevolezza che l’impianto non comporti conseguenze negative per la salute dei cittadini”. “Attenderemo pertanto tali relazioni – ha concluso il presidente – per sciogliere la riserva, anche se in realtà l’ampia letteratura scientifica conferma che le biomasse rappresentino un metodo di produzione di energia rinnovabile ed ecocompatibile”.
Si dice invece contraria la Cisal Federnergia che fa presente come, tra le due centrali di Civitavecchia e quella di Montalto, siano oltre 7.000 i megawatt sviluppati nel nostro territorio. Una cifra che, calcolando la potenza termica di bruciatori e caldaie necessaria per produrla, porta ad oltre 14.000 i megawatt complessivi e riferiti ai combustibili bruciati e alle emissioni in atmosfera. “La densità di potenza del territorio di Civitavecchia deve essere assolutamente diminuita – afferma dunque il sindacato di categoria della Cisl – Questi sono i principali ‘ingressi’ energetici sul territorio ed ‘uscite’ in energia prodotta ed emissioni, siano esse in calore riversato in atmosfera/mare o gas in atmosfera. Tali ‘ingressi’ ed ‘uscite’ debbono essere ben impressi nella mente di chi ha il potere decisionale, sia esso in Roma o Civitavecchia, la gestione del territorio, l’Amministrazione della città, la responsabilità della salute della cittadinanza ma soprattutto nella mente dei cittadini affinché possano valutare le decisioni prese e gli effetti sulla loro qualità della vita, anche sulla scorta di queste informazioni”. La Cisal Federnergia fa inoltre presente come “nessun impianto di trasformazione dell’energia è ad impatto zero, anche se non emette neppure un metro cubo di inquinante! nessuna trasformazione energetica è ad impatto zero, almeno di non disconoscere la validità del II principio della termodinamica”.
Ancora più categorico il no al progetto di Tirreno Power da parte di Sinistra Ecologia e Libertà. “Sono convinto che le biomasse non sono altro che il ‘cavallo di troia’ per consentire la costruzione di un inceneritore che tecnicamente sarà anche in grado di bruciare la Forsu (cioè la Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) quindi i rifiuti – afferma il Coordinatore Enrico Luciani – Ed ecco che questa Amministrazione riesce magicamente a risolvere il problema del quarto gruppo di Tvs e dei rifiuti del Comune di Roma (aiutando gli amici romani Alemanno e Polverini incapaci di trovare soluzioni all’imminente chiusura della discarica di Malagrotta) sulla pelle dei cittadini”.