CIVITAVECCHIA – Tanti sorrisi, tanti ammiccamenti, tante buone intenzioni e tante parole all’insegna dell’interesse e dell’affetto che si nutrono per la città. Sono quelle a cui, in perfetta sintonia con un vichiano corso e ricorso storico ormai ben radicato a Civitavecchia, Tirreno Power ci ha abituato in questi anni in occasione di discorsi ufficiali o interventi pubblici. Messaggi di disinteressata bontà nei confronti dei civitavecchiesi che si intensificano guarda caso, un po’ come le sponsorizzazioni a società ed eventi, in concomitanza con la presentazione di progetti industriali. E’ accaduto nel 2000, quando l’Enel doveva convertire a carbone Torre Valdaliga Nord promettendo enormi benefici alla città, sta accadendo in sostanza ora con Tirreno Power che vuole rimettere in esercizio il quarto gruppo di Torre Valdaliga Sud con una alimentazione mista a olio e gas. Ma a tanti ammiccamenti, attestati di stima e considerazione verso la politica e le istituzioni cittadine in occasione degli eventi ufficiali corrispondono altrettanti atteggiamenti nelle sedi e nelle circostanze più private?
Per farsene una idea è interessante leggere la nota del 5 luglio 2011 indirizzata da Tirreno Power, nella persona del Direttore Generale Giovanni Gosio, al Ministero dell’Ambiente per chiedere la revisione del decreto ministeriale che impone il procedimento Aia per l’entrata in funzione del quarto gruppo di Tvs. Tre, in particolare, i punti su cui vale la pena soffermarsi.
In primo luogo la considerazione che il Dott. Gosio mostra per il ruolo del Consiglio comunale cittadino dopo il suo pronunciamento, l’8 aprile 2010, contro l’ipotesi di riapertura del quarto gruppo della centrale a combustione mista. Nella missiva Gosio ricorda infatti le osservazioni presentate da Tirreno Power, ma certo non rese note ai cittadini, circa “la competenza del Consiglio comunale a deliberare in sostituzione del sindaco in materia sanitaria” e “la assoluta carenza di motivazione dell’atto consiliare”. Come a dire, non è certo il Consiglio comunale di Civitavecchia che può decidere se riaprire o meno il quarto gruppo di Tvs.
In secondo luogo colpisce non poco la considerazione piuttosto cinica con cui il Dottor Gosio vuole convincere il Ministero dell’Ambiente sullo scarso impatto ambientale di una eventuale nuova funzione del quarto gruppo di Tvs. “Nel bilancio complessivo delle sorgenti emissive presenti nell’area in cui insiste l’impianto (traffico veicolare, traffico delle navi carbonifere dirette alla centrale Enel a carbone di Tvn, trafico ei traghetti e di navi da crociera, traffico di navi mercantili, sezioni 1, 2 e 3 a gas naturale della centrale termoelettrica di Tirreno Powe di Tvs della potenza complessiva di 1140 Mw, sezioni 1, 2 e 3 a carbone della centrale termoelettrica Enel di Tvn della potenza complessiva di 1980 Mw, la sezione Tv4 da 320 Mw a combustione mista costituisce un fattore emissivo di incidenza minimale”. Come a dire, se a Civitavecchia c’è già una enorme discarica di agenti inquinanti, cosa cambia se ci buttiamo dentro un altro sacchetto di spazzatura? Che male faranno mai altri 320 Mw di energia e quindi di emissioni?
Ma l’ultima perla Tirreno Power, in perfetto stile Enel, ce la regala alla fine di questa lunga missiva al Ministero dell’Ambiente quando, una volta elencate tutte le varie osservazioni tecniche per scongiurare il procedimento Aia su Tvs, nel caso non fossero abbastanza convincenti cala l’asso del velato ricatto occupazionale. “La revisione del decreto Aia – scrive infatti il Dott. Gosio – consentirà di evitare che la fermata della sezione Tv4 abbia immediate ricadute occupazionali sui 62 lavoratori che attualmente sono impiegati in Tv4”. Della serie: se il quarto gruppo di Tvs non va in esercizio potremmo licenziare i lavoratori. Forse dimentica, il Dott. Gosio, che l’accordo sottoscritto il 17 febbraio 2004 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Comune di Civitavecchia, da Enel e dalla stessa Tirreno Power, la quale dichiara testualmente che “intende gestire gli eventuali esuberi di forza lavoro individuati a seguito della piena entrata in funzione della ristrutturata centrale di Torre Valdaliga Sud, favorendo soluzioni concordate. Tuttavia, nel caso tali esuberi non dovessero trovare una collocazione soddisfacente si ricorrerà a quanto previsto dall’art. 6.6 dell’accordo stipulato in data 30 aprile 2003 tra il Comune di Civitavecchia e l’Enel”. E cosa prevede questo art. 6.6? “Enel si impegna a favorire l’assunzione di manodopera locale per le ulteriori necessità derivanti dall’esercizio della nuova centrale di Tvn e delle attività connesse alla movimentazione del carbone. Per tali esigenze verrà prioritariamente assorbito il personale dell’impianto di Tvs che dovesse risultare in esubero”.
Insomma, c’è davvero da fidarsi dei sorrisi amichevoli dispensati da Tirreno Power?
Marco Galice