CIVITAVECCHIA – Si infiamma come prevedibile il dibattito sul pignoramento dei conti correnti del Comune ed Hcs denunciato ieri dal Consigliere Pd Marietta Tidei.
Da Cgil, Cisl e Uil giunge infatti una dura presa di posizione sull’accaduto, con la richiesta di un incontro immediato con il Prefetto di Roma per approfondire la situazione debitoria del Comune per la quale i sindacati si dicono fortemente preoccupati. “Siamo, poi, ancora più preoccupati per una evidente situazione di dissesto finanziario che mette a repentaglio l’insieme delle funzioni e dei servizi pubblici locali, insieme all’occupazione di molte centinaia di lavoratori e lavoratrici – affermano in una nota unitaria i tre segretari generali cittadini Caiazza, Di Marco e Barbera – Da molto tempo abbiamo invitato il Sindaco e la Giunta comunale a non rincorrere impraticabili ipotesi di privatizzazione avviando un serio confronto, con il Sindacato, finalizzato al risanamento e alla riorganizzazione dei servizi pubblici locali con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi partendo dalla difesa dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori. In una realtà, come quella di Civitavecchia, già particolarmente segnata da una autentica emergenza “occupazionale e sociale” non possiamo rimanere inermi rispetto al rischio di perdere molte altre centinaia di posti di lavoro”. Per questi motivi Cgil, Cisl e Uil unitamente alle categorie del pubblico impiego, dei trasporti e dei servizi, annunciano di aver promosso per domani, venerdì 13 gennaio, alle ore 16, davanti il Comune di Civitavecchia, un presidio al quale invitano a partecipare tutti i lavoratori interessati e tutti i cittadini “in difesa dei servizi pubblici locali e del lavoro”.
Nel frattempo alla replica del Capogruppo Pdl Dimitri Vitali, che ha smentito il rischio di insolvenza degli stipendi ai dipendenti comunali, fa seguito oggi la risposta del Segretario del Pd Patrizio De Felici, secondo il commento di Vitali “ha dell’incredibile”.
“Il pignoramento dei conti è l’ennesimo campanello di allarme sulla pessima gestione delle Società partecipate dal Comune e del Comune stesso – afferma De Felici – Invece di snocciolare articoli del Tuel, Dimitri Vitali dovrebbe spiegare come mai si è arrivati a tale situazione di insolvibilità. Spieghi come mai sono mesi che non si versano i contributi previdenziali e assistenziali dei dipendenti, seppure tali contributi vengono trattenuti dalle buste paga, come mai non si pagano più le finanziarie che hanno concesso crediti ai dipendenti, soldi ,anch’essi trattenuti, come mai non si pagano i fornitori, tant’è che gli stessi non fanno più lavori per le società comunali. Vitali dovrebbe sapere benissimo che ci sono compattatori e spazzatrici ferme perché mancano pezzi di ricambio che non possono essere sostituiti perché non ci sono i soldi per pagarli”. “Questo pessimo stato di gestione non è purtroppo nuovo – prosegue De Felici – perdura da quando l’Amministrazione Moscherini si è insediata. Basterebbe leggere le relazioni sulle partecipate che la stessa Direzione Generale del Comune pubblica ogni anno per rendersi conto che dal 2007 ad oggi tutte le aziende comunali hanno accumulato debiti ( siamo a quasi 25 milioni di euro totali) e aumentato costi di gestione e tariffe a dismisura. Tra l’altro la Tia dovrebbe essere destinata completamente al servizio di Igiene Urbana e invece Hcs la utilizza anche per coprire altri servizi. Non sarebbe il caso di ammettere di aver fallito? Vorranno una volta per tutti e dire ai cittadini chi pagherà questi debiti? Basta con la fandonia che qualcuno acquisterà il 60% di Hcs e verrà a salvarci. Il 7 dicembre è scaduto il termine di presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisto del 60% e la gara è andata deserta. D’altronde – conclude il segretario del Pd -chi è disponibile a comprarsi solo debiti?”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il commento dell’esponente di Fli Stefano Schiavi, il quale si domanda perché Vitali “si sforzi di difendere l’indifendibile”. “E’ vero o no che l’Hcs è piena di debiti? – si chiede – E’ vero o no che non sono stati pagati i contributi dei dipendenti? E’ vero o no che c’è l’udienza di opposizione del Comune il 27 gennaio? E’ vero o no che siamo sull’orlo del collasso economico come Comune di Civitavecchia? E’ vero o no che non sono stati chiesti fondi europei nemmeno per la costruzione delle rotatorie (che la Ue avrebbe finanziato come fa ovunque in Europa), è vero o no… Quanti è vero o no ci sono in questa Amministrazione? Tanti, purtroppo e questo non ci fa piacere, nemmeno in campagna elettorale perché vuol dire che siamo veramente “alla frutta”.
Intanto dal proprietario della Mad Srl, la società creditrice di Hcs, arriva una dichiarazione che ridimensiona apparentemente il problema relativo al pignoramento dei conti confermando tuttavia la situazione di difficoltà attraversata da Hcs ed evidentemente affrontata d’urgenza questa mattina dopo la denuncia di Marietta Tidei. “Con riferimento alle notizie comparse sulla stampa locale in data odierna – la stringata nota di Lozza – si ritiene opportuno specificare che nella riunione svoltasi oggi fra la scrivente società ed i vertici di Hcs sono state risolte tutte le problematiche relative al rapporto commerciale fra la Mad Srl e la società Hcs. Si specifica che tali problematiche, fra l’altro, non investono il Comune di Civitavecchia”.
Parole che provocano l’immediato nuovo intervento di Marietta Tidei, secondo cui il Sindaco Moscherini avrebbe chiesto quest’oggi alla Mad di allentare la morsa creditizia “promettendo di pagare a rate: prima rata di 100 mila euro entro fine mese, e altre 3 rate di 800 mila euro”. Ora – prosegue- il Giudice dovrà con procedura d’urgenza ordinare il dissequestro dopo aver verificato il pieno assenso della Mad.Non risulta affatto che il Comue abbia pagato tutti i fornitori. Risulta invece il contrario e che cioè iniziano a mancare benzina e pezzi di ricambio al mezzi delle municipalizzate. Vaghe accuse ma nessuna rassicurazione concreta sul fronte del personale Comunale. Infatti nessuno ha smentito che il Comune non versa da mesi contributi previdenziali, assicurativi,
oneri fiscali e Tfr che invece trattiene dalla retribuzione. Su questo versante solo una minaccia: ‘Guai a chi parla o vi licenzio’ firmato Moscherini, al quale ovviamente la verità non giova”.