CIVITAVECCHIA – Spett/le Redazione
recita un vecchio adagio marinaro: “Chi sta a mare naviga, chi sta a terra giudica”; il significato mi pare chiaro, senz’altre aggiunte ed è dunque in questo spirito, che vorrei inserirmi nel coro dei “crucifige” da un lato e dello spreco di improbabili “eroi” dall’altro, con qualche titolo che credo mi possa derivare dalla mia ultraventennale esperienza di Comando di Navi Mercantili d’ogni tipo.
E’ sempre doloroso dover biasimare “in scienza e coscienza” colleghi con cui si sono condivise le mille insidie che questo mestiere comporta, ma stavolta mi pare di poter dire senza dubbi che il comportamento del Comandante del “Concordia” è assolutamente indifendibile e non solo nel profilo professionale. Detto questo, però, vorrei che qualche psicologo ci assicurasse se per caso al definitivo tracollo razionale del Comandante Schettino sia stata del tutto ininfluente l’asprezza intimidatoria (“le faccio passare un guaio”!) nei toni e nel lessico, me lo si conceda, da caserma, del Comandante della Capitaneria di Livorno.
Gennaro Goglia