CIVITAVECCHIA – Il “Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è la storia del Principe di Salina che racchiude in una frase il suo mondo, “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Probabilmente uno dei romanzi preferiti di Moscherini visto che il gattopardiano Sindaco di Civitavecchia ha raggiunto un altro record negativo, il quarto o quinto (ormai si è perso il conto) rimpasto di Giunta in 5 anni di amministrazione.
Cambiano le pedine ma non cambia la sostanza e a due mesi dalle elezioni l’ennesimo rinnovo di Giunta diventa l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini civitavecchiesi, soprattutto per le modalità con cui si varerà la nuova squadra, adottando il peggior metodo frutto di una squallida spartizione di cariche solo in vista della tornata elettorale.
Conti pubblici in profondo rosso, società municipalizzate sul lastrico, opere mai realizzate come Cittadella della Danza, Cittadella dello Sport, Multisala, Ostello della Gioventù, ecc… buche, perdite d’acqua, servizi pubblici da terzo mondo, disoccupazione alle stelle, mancanza di una politica di sviluppo e tanto altro ancora rimangono dati di fatto inconfutabili che non si cancellano con l’ennesima giravolta di assessori.
Spero che sia chiaro a tutti i cittadini che cambiando una Giunta all’anno Moscherini ha ammesso di aver fallito; se andava tutto bene, come si è sempre propinato a decantare il buon Gianni, non avrebbe avuto senso cambiare continuamente squadra di governo. Si cambia quando si capisce di aver sbagliato, e se errare è umano, perseverare oltre ad essere diabolico è anche sinonimo di fallimento, un fallimento che è costato e purtroppo costerà ancora molto caro alla città e ai cittadini civitavecchiesi che non sono né diabolici né masochisti e certamente non persevereranno nell’errore di votare un Sindaco che ha miseramente fallito, rivelandosi il peggior primo cittadino che la città abbia mai avuto.
Daniele Ceccarelli – Futuro e Libertà Civitavecchia
