Il Polo civico: “Una scelta sofferta, ma necessaria”

Polo CivicoCIVITAVECCHIA – Esiste un modo di concepire l’attività politica che sicuramente ci contraddistingue, basato sul mantenimento di un saldo rapporto di fiducia fra noi e gli elettori, che ci conferisce forza e autorevolezza, e ci legittima nelle varie iniziative.
Crediamo infatti che si possa amministrare a nome di una comunità facendosi interpreti e curando gli interessi e i desideri della collettività, esercitando il mandato conferito dagli elettori in loro nome e secondo la loro volontà essendo stati scelti ed eletti dai cittadini medesimi.
Deve esserci cioè una effettiva corrispondenza fra il mandato ricevuto dagli elettori e l’azione dei loro rappresentanti, e ci si può erigere autonomamente a interpreti e promotori degli interessi di una comunità, e dei valori che ad essa fanno capo, fatto salvo il dovere morale di parlare ed agire per la promozione di precisi interessi collettivi e valori sociali. Nell’azione politica è necessario applicare questo principio soprattutto quando subentrino carenze nella situazione politico-amministrativa, come ci è accaduto di dover constatare a Civitavecchia nel corso dell’esperienza delle larghe intese. Una formula che aveva la possibilità di operare in un modo diverso e certamente migliore, in seno alla quale ci siamo spesi per cercare di eliminare le insufficienze rilevate, con chiare prese di posizione, inviti, stimoli, persino intimazioni. Abbiamo attivato cioè tutti quegli interventi che sono doverosi ed indispensabili per salvaguardare gli interessi dei cittadini, prima di disimpegnarci dalla maggioranza. Fedeli al mandato ricevuto abbiamo comunque sentito il dovere di sostenere tale governo fine al termine, nonostante le disattenzioni ed anzi gli ostacoli postici, che hanno complicato non poco la nostra attività. Senza neppure poter fare alcunché di decisivo in merito alle opere pubbliche male avviate e rimaste in sospeso, alle incongrue iniziative sulla casa, alle resistenze all’ingresso in Ato 2, al velleitario progetto sui rifiuti, ai ritardi sul recupero dei beni culturali, al mancato decollo dell’occupazione, alla incongrua gestione del bilancio, al rifiuto di utilizzare i fondi provinciali reperiti dal consigliere Balloni. Si è poi alterato il quadro politico con l’allargamento della maggioranza ai transfughi di altri partiti che non ha poi contribuito a portare in seno ad essa quel contributo di riflessione che sarebbe stato auspicabile. Ad accentuare le inefficienze  della macchina amministrativa ha contribuito anche il comportamento della minoranza consiliare, che ha oscillato tra l’opposizione a tutto campo e la sostanziale inconcludenza, anziché sforzarsi di trovare punti d’incontro con altri settori dell’assemblea, e magari con noi, su decisioni utili alla città. Questo in sintesi il travaglio di un’esperienza amministrativa nel corso della quale tanto abbiamo dato, come al momento delle elezioni saremo in grado di comprovare, ma molto di più avremmo potuto dare qualora il progetto delle larghe intese fosse stato realizzato secondo gli intenti iniziali.
Ed ora, in vista delle prossime elezioni, la città deve trovare la forza di reagire al tentativo di condurla a votare sulla base delle solite infruttuose logiche di schieramento. Non si tratta più di confermare o sostituire un’amministrazione con un’altra: si tratta di cambiare il modo di far politica, di gestire la cosa pubblica. E per far questo occorre dare fiducia a noi del Polo civico,  che saremo rappresentati anche questa volta da un candidato sindaco irreprensibile, edotto delle problematiche amministrative e sociali, competente circa il funzionamento complesso della macchina amministrativa, sicuramente di Civitavecchia. E da candidati consiglieri comunali con sani valori morali, che conoscono davvero le varie problematiche sociali.

Il Consiglio direttivo del Polo civico