Ma quale “urgenza”?

s. liborioCIVITAVECCHIA – Opposizione scatenata contro i Programmi Integrati, oggetto del Consiglio comunale convocato per domani con forte urgenza dall’Amministrazione per la loro approvazione. Ed è proprio la presunta urgenza reclamata dall’Assessore Mauro Nunzi e dal Dirigente Massimo Piacentini nella richiesta di convocazione della massima assise che provoca la veemente reazione del centrosinistra, secondo cui la città si trova di fronte ad una “prepotenza” ed una “forzatura” che non trovano giustificazione se non nella precisa volontà di portare a dama dispendiosi progetti urbanistici, leggasi colate di cemento, a soli due mesi dalle amministrative. Una pura coincidenza?
“Se c’è una cosa di cui Civitavecchia non ha bisogno sono altre case, che verranno costruite molte in zone agricole, alcune anche in aree di standard (verde), trasformate miracolosamente in edificabili, con grande soddisfazione di proprietari e palazzinari – affermano in una nota unitaria le segreterie di Pd, Sel, Idv, Prc, Psi e Pdci – E dove sia il guadagno per il comune e per i cittadini è davvero difficile dire: sotto la falsa giustificazione di un incremento demografico (per i prossimi dieci anni pari a circa 10,000 unità quando negli ultimi anni, per un ugual periodo temporale, è stato solo di 350 unità), vergognosamente strumentalizzata, si deturpa irrimediabilmente il territorio ponendovi sopra un’ipoteca che varrà per sempre. Non contestiamo i piani integrati in quanto tali, così come non abbiamo contestato i piani di zona, perché sono strumenti legittimi che, se correttamente utilizzati, possono aiutare a pianificare con equilibrio uno sviluppo urbanistico controllato ed armonico, contribuendo a risolvere anche la fame di edilizia sociale di cui abbisogna la città. Ma questi provvedimenti sono figli, illegittimi come la madre, di quella dannata Variante alla variante 29 che fin dall’inizio abbiamo contrastato, con le motivazioni che ormai conoscono anche i profani”.
Sotto accusa inoltre il mancato pronunciamento in merito ai Programmi Integrati da parte della Commissione urbanistica, così come previsto dal Regolamento comunale, e convocata sempre domani due ore dopo l’orario di apertura del Consiglio comunale, quasi ad evidenziare la “fretta” che questa maggioranza sembra avere per l’approvazione dell’atto.
Fermo restando, come evidenzia il Consigliere dei Verdi Alessandro Manuedda, che l’urgenza non trova alcuna giustificazione di legge. Come già sottolineato dal collega Vittorio Perelli, infatti, con la indizione ufficiale delle elezioni amministrative, avvenuta nei giorni scorsi, il Consiglio comunale può approvare per legge solo “gli atti urgenti e improrogabili”. Cosa che non sono i Programmi Integrati stando a quanto prevede l’art. 4, c.2 della Legge regionale 22/97 che disciplina, nella nostra regione, i Programmi Integrati, secondo cui “Al fine di pervenire alla sollecita definizione ed approvazione dei programmi integrati si applicano le disposizioni della legge regionale 2 luglio 1987, n. 36, concernenti lo snellimento delle procedure, contenute nell’articolo 1 se trattasi di programmi conformi allo strumento urbanistico generale approvato e vigente, anche se comportano varianti comprese fra quelle previste dallo stesso articolo, e nell’articolo 5, se trattasi di programmi difformi, fatto salvo quanto previsto dal comma 3”. “Quindi – commenta Manuedda – per espressa previsione della legge che li regola, ai programmi integrati, conformi al Prg o in variante, si applicano, senza alcuna scadenza temporale e tanto meno quella del 6 marzo 2012, le disposizioni della L.R. 36/87”. Il che tradotto significa nessuna urgenza per l’approvazione dei Programmi Integrati di Civitavecchia che in una lettera ufficiale si appella a tutti i Consiglieri comunali affinchè non si svolga la seduta di domani.
Toni duri sull’aegomento anche da parte dell’ex Consigliere comunale del Prc Roberto Bonomi, secondo cui “In questi anni l’urbanistica ha rappresentato il terreno per operazioni avventate, che hanno prodotto diversi interventi della Procura e delle istituzioni preposte alla tutela del territorio”. “Ciononostante – prosegue – si continua come niente fosse, anteponendo gli interessi privati del sempre vivo partito del mattone a quelli di natura collettiva. Si guardi ai temi caldi del momento. Una Variante Generale al PRG, la famosa Variante alla Variante 29, che prevede 1 milione di metri cubi di cemento in base alla fantasiosa ipotesi di una crescita demografica di circa 10.000 residenti nei prossimi dieci anni. Una Cittadella della Danza, che, oltre a comportare l’ennesimo mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti, viene prevista in un’area con vincolo paesaggistico con il concreto rischio di finire come la Marina. Un Piano integrato approvato con sola Delibera di Giunta in quanto conforme al PRG, quello su Via Don Milani, che incredibilmente risulta sovrapposto al vecchio Piano di Zona 11 per l’edilizia economica e popolare. Le Terme, che si vorrebbero avviare senza gara pubblica, mediante l’anomala procedura dell’Accordo di Programma. A tutto ciò – conclude – si aggiungono i programmi integrati, che, è bene sottolinearlo, nonostante dovessero essere finalizzati al recupero di aree degradate del tessuto urbano, vengono proposti su aree e con modalità progettuali che non sembrano sempre rispondere ai requisiti richiesti”.