CIVITAVECCHIA – Prosegue l’inchiesta del nostro giornale sull’edilizia privata a Civitavecchia. E anche stavolta, dopo la recente approvazione dei Piani Integrati, motivata principalmente dall’Amministrazione Moscherini con la necessità di rispondere alla domanda del mercato immobiliare per il previsto incremento della popolazione, ci troviamo di fronte a palazzi di recente costruzione con numerosi appartamenti invenduti. Il caso attenzionato questa settimana dalla nostra Redazione è la palazzina sita in via del Tiro a Segno, a S. Gordiano, realizzata dalla ditta “Moschetta e figli”. Un edificio, come ci dicono dall’ufficio vendite, “ultimato nell’agosto 2011”, per quanto fotografie scattate dalla nostra Redazione nel febbraio 2011 dimostrano senza ombra di dubbio come a quell’epoca la realizzazione della struttura fosse già terminata e, abitabile o meno, il cartello vendesi più di dodici mesi fa era già affisso. Tutto ciò a dimostrare che, a distanza di un anno, ancora diversi appartamenti dello stabile sono tuttora invenduti. “Rimangono due abitazioni da 70 mq ed una da 100” ci informa il responsabile dell’ufficio vendite, anche se le foto da noi scattate nella giornata di ieri non sembrano confermare le sue parole. Almeno la metà delle tapparelle dello stabile sono abbassate, inducendo a pensare che nessuno le abiti. E a supporto di ciò c’è l’eloquente immagine del citofono condominiale, in cui quasi la metà dei campanelli non riporta nessun cognome (vedi foto). Può darsi che qualche appartamento sia stato venduto e non sia ancora abitato, che qualcun altro sia stato opzionato. Ma di certo è un dato di fatto che una palazzina realizzata in uno dei migliori quartieri residenziali della città, in zona strategica, a più di un anno di distanza dall’inizio delle vendite non è stata ancora completamente immessa nel mercato. Viene allora lecito domandarsi: se degli appartamenti messi in vendita più di un anno fa non sono stati ancora del tutto venduti, perché la ditta “Moschetta e figli” chiede al Comune nuovi permessi a costruire, come nel caso della prevista palazzina che dovrà sorgere al posto dell’attuale Sala della Musica in via Bramante?
Ma. Ga.