CIVITAVECCHIA – Una piazza Fratti gremita e un po’ sovreccitata di simpatizzanti, curiosi, qualche dissenziente e molti partecipanti ‘virtuali’ (l’evento era in onda in diretta streaming) ha atteso ieri sera il chiacchierato arrivo di Beppe Grillo, fondatore sui generis di quel “Movimento cinque stelle” che poco ha che vedere con i partiti tradizionali, un movimento che rappresenta “un’idea” più che un colore, “un’alternativa possibile” al sistema politico vigente. Con il suo camper bianco è approdato a Civitavecchia per sostenere la lista civica che si presenterà alle prossime amministrative. Una lista composta in gran parte di giovani, come il candidato sindaco (o portavoce, come preferisce chiamarsi) David Porrello, ingegnere trentaduenne nato e cresciuto a Civitavecchia. Giovani laureati e non, lavoratori e cittadini comuni, animati dallo stesso desiderio di poter cambiare una città in cui hanno scelto di restare, e il suo sistema politico. Partecipazione e trasparenza sono le parole chiave, secondo il movimento, perché il cambiamento abbia luogo. Non manca di sottolinearlo il Grillo nazionale, saltando sul palco tra una battuta al vetriolo e l’altra, pungente più che mai tanto nei confronti dei politici nazionali – responsabili della più importante crisi economica che ha coinvolto il Paese dal secondo dopoguerra – che dell’offerta politica locale passata e attuale, tutta “cemento e carbone”, “appalti regalati e controllo sulla stampa”. Non si lascia spaventare da qualche voce dissenziente, a cui risponde a tono invitando, senza peli sulla lingua, a prendere in mano il microfono. E intanto consiglia a tutti di pretendere – magari con lo stesso furore che anima lui – un mondo diverso, un’altra economia, un’altra informazione, città politicamente e fisicamente ‘ripulite’. “Green” infatti, è a quanto pare il colore prescelto da questa lista civica a “cinque stelle”: green come le reti libere (il movimento lotta da sempre per il sistema wi-fii libero e gratuito in tutte le città), come le aree verdi da preservare perché i cittadini “non debbano emigrare per farsi la scampagnata domenicale, ma vivano la loro città.” Green perché i rifiuti non si bruciano, e la raccolta differenziata cominciata in altri Comuni ben più piccoli, può finalmente prendere il via anche a Civitavecchia. Green per le energie rinnovabili, per posti di lavoro ‘verdi’ e non basati su progetti che prevedono ulteriori cementificazioni, come quelli presentati da altre liste. Chi deciderà di dare il proprio voto a questa lista, afferma Grillo senza mezzi termini, “deve avere le idee chiare”: non si firma “per poi stare a vedere come va a finire”, ma anzi, “il voto al movimento è un voto ai cittadini”. Una politica partecipata, una democrazia che si fa dal basso e che si costruisce con il lavoro individuale e quotidiano. Per parte loro, i candidati promettono trasparenza: web-cam in tutti i Consigli comunali, confronti periodici con i cittadini in base al quale i consiglieri possano, in base alla qualità del loro operato, essere destituiti, compensi ridotti al minimo e niente rimborsi. Fatto, quest’ultimo, già dimostrato dal fatto che i cosiddetti “grillini” – notizia di poche ore fa – hanno rifiutato un rimborso elettorale pari a un milione e settecentomila euro. Lasciato spazio ai candidati della lista, si aggiungono, significative, le parole del candidato sindaco per “Cinque stelle” a Tarquinia che, citando Einstein, ci ricorda come la responsabilità del “disastro del mondo” non è solo dei malfattori, ma anche e soprattutto “dall’inezia dei giusti che se ne accorgono, e rimangono a guardare”.
Francesca Montanino