CIVITAVECCHIA – Dati di disoccupazione allarmanti, un tessuto sociale sfilacciato, presente depresso, futuro fosco. Il quadro della città è questo, resistere alle insidie del presente e preparare le sfide del futuro sembra sempre più complicato.
Cgil, Cisl e Uil hanno provato ieri a scuotere dal torpore l’opinione pubblica e il mondo del lavoro: una marcia, simbolica, che da piazzale del Pincio fino a piazza Fratti lanciasse l’allarme: disoccupazione al 18%, così non c’è futuro.
“Il 18% è un dato che peggiorerà, tra poco infatti per molti lavoratori terminerà la cassa integrazione e i numeri della disoccupazione saranno drammatici, insostenibili” ha dichiarato il segretario Cgil Cesare Caiazza, in sintonia con gli interventi di Barbera e Di Marco che hanno descritto una situazione insostenibile.
I segretari hanno parlato anche della necessità di rivedere i rapporti tra l’amministrazione e l’Enel, rapporti ora sbilanciati a favore del colosso energetico e che non tengono conto della tutela del lavoro, della sicurezza sul lavoro e della qualità della vita del comprensorio.
Dichiarazioni che fa il paio con quella della mattina stessa del sindaco che si era detto pronto addirittura a mettere i sigilli alla centrale se non saranno rispettate le condizioni di legalità, lavorative e ambientali, e la necessità di avviare un tavolo con l’Enel la Regione Lazio e la Provincia di Roma.
“Bisogna accendere la luce sulla crisi, che sta strangolando il sistema lavoro, sta impoverendo i cittadini, ormai la crisi sembra endemica e inarrestabile” hanno dichiarato gli organizzatori. Tante persone in piazza ad applaudire gli interventi, la volontà di reazione delle organizzazioni sindacali è evidente.
Il corteo è stato lungo e partecipato, oltre duecento persone, tutte le rappresentanze sindacali, molti consiglieri comunali dell’attuale maggioranza (presente anche il presidente del consiglio comunale Marco Piendibene).
La marcia si è conclusa in Piazza Fratti dove la musica di Enrico Capuano e la Tammuriata Rock ha accompagnato gli interventi finali.