LADISPOLI – Momenti di paura ieri sera vicino Ladispoli allorché la Guardia Costiera di Civitavecchia riceveva la chiamata d’emergenza di un pescatore che segnalava una persona dispersa nelle acque antistanti la località di San Nicola.
Quest’ultimo, secondo quanto appreso dalla moglie che si trovava sulla barca d’appoggio, si era immerso in apnea per pescare e dopo qualche ora la corrente aveva riportato il suo pallone di segnalamento con la sagola tranciata, nei pressi dell’unità d’appoggio.
La donna, in evidente stato di shock, è stata avvicinata dal pescatore che ha subito contattato il numero 1530 della Guardia Costiera. Immediati i soccorsi inviati dalla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, che ha interessato l’Ufficio Locale Marittimo di Ladispoli. Dopo pochi minuti un battello della Guardia Costiera e una moto d’acqua della Protezione Civile setacciavano la zona dal punto dove si trovava il mezzo d’appoggio raggiunti, dopo una mezz’ora, anche dalla motovedetta CP 891 proveniente da Civitavecchia. Intanto la Sala Operativa provvedeva ad attivare un elicottero dei Vigili del Fuoco per le ricerche aeree.
Fortunatamente solo una decina di minuti più tardi, il personale di Ladispoli ritrovava l’uomo, in affanno per lo sforzo fisico, che tentava di rientrare a nuoto.
Un caso fortuito, secondo quanto ricostruito dal personale della Guardia Costiera intervenuto, nel quale l’uomo, originario di Ladispoli, aveva perso il pallone di segnalazione ed era stato trasportato dalla forte corrente molto lontano dalla sua barca.
L’episodio, conclusosi in maniera positiva, dà spunto alla Guardia costiera per rinnovare le raccomandazioni, mai troppe, sul tema della sicurezza in mare, in ragione, soprattutto, dei recenti avvenimenti che hanno visto diverse vittime nelle acque del Tirreno.