CIVITAVECCHIA – Che Babbo natale faccia trovare ai civitavecchiesi nella calza appesa al cammino del nostro primo cittadino, una Marina pubblicamente fruibile è una pia illusione, e tale rimarrà, per la semplice ragione che il Comune, pur avendone pagato il salato conto, non ha titolo per nessuna trattativa in quanto, ironia della sorte, questa prerogativa è riservata al Responsabile Unico del Procedimento, ing. Giulio Iorio, che la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha rinviato a giudizio per aver eseguito alla Marina anziché una struttura di sostegno al terrapieno come da progetto, una terrazza panoramica in assenza della prescritta autorizzazione. Contro tale abuso sia la Regione Lazio che l’Area Urbanistica per i Beni Culturali e Paesaggistici si sono dichiarate Parti Offese. Ora vista la posizione assunta da entrambi questi Enti è mai possibile credere ad un ripensamento e stiano trattando con il Comune una impossibile sanatoria?
Ora in tema di violazione Paesaggistica l’art. 181 del D.lgs, cui è imputato lo Iorio, prevede che chiunque, senza la prescritta autorizzazione o in difformità di essa, esegue lavori di qualsiasi genere su Beni Paesaggistici, è punito con l’arresto fino a due anni e l’ammenda sino a 103.000 Euro ma prevede anche che la “messa in pristino delle aree di che trattasi prima che avvenga la condanna estingue il reato”. A questo punto che farà l’Ing Iorio, sceglierà di sacrificare la propria libertà oppure chiederà la demolizione delle opere abusive ?
Ecco perché su questa tele novella continuo a pensare che tutto non si risolva, come continua a prospettare il nostro primo Cittadino, con la tombatura dei volumi abusivi.
Vincenzo Monteduro