De Paolis: “Il listino delle Regionali va abolito”

RegioneCIVITAVECCHIA – Abolire il listino. E’ quanto chiede con forza l’esponente di Sel Gino De Paolis, prossimo candidato alla Pisana in vista delle prossime elezioni regionali.
“La politica necessita in questo momento di una riforma radicale – afferma De Paolis – che non è stata fatta negli anni e che ha portato ad una degenerazione che sta creando uno scollamento con la società civile. Dobbiamo recuperare queste distanze. E? un punto fondamentale, che non possiamo assolutamente rinviare. La riduzione del numero dei consiglieri regionali, da 70 a 50, è il primo passo da fare, e andava già fatto quando il Consiglio Regionale era nel pieno dei suoi poteri. Vorrei però sottolineare un aspetto fondamentale. I 50 devono essere effettivamente eletti dal popolo, e non una parte di questi come oggi avviene per il 20% attraverso il listino. Il listino è un contenitore nel quale i partiti nominano una serie di persone chiaramente legati agli stessi, che in caso di vittoria di una coalizione vengono automaticamente acquisiti ed eletti di diritto proprio come, ed è qui il paradosso, i consiglieri eletti dal popolo. Ancora più paradossale è il fatto che la maggioranza in Consiglio regionale è retta proprio da quelle persone inserite dai partiti in listino. Pertanto, il listino non ha fatto altro che essere un recinto in cui si sono espressi i giochi di partito distanti dalla democrazia. Quindi, va bene 50 consiglieri, ma tutti scelti dal popolo, e la giusta abolizione del listino?”.
Per De Paolis lo stesso approccio va usato anche per i costi della politica, che hanno visto una crescita spaventosa dei fondi e hanno generato i fatti ormai noti nelle cronache giudiziarie. “Uno stillicidio pericoloso per la democrazia stessa – prosegue – e ancor più stridente e incomprensibile in un momento di difficoltà così stringente, che avvolge tutto il Paese. E pensare che l?aumento esponenziale di questi costi è andato di pari passo, ad esempio, con i tagli dei posti letto negli ospedali e con le mancate politiche di welfare e assistenziali per cittadini. Altro aspetto decisivo è la riduzione degli stipendi, e mi dico fin da subito d?accordo con questa riduzione alla quale sarà necessario lavorare, per rendere credibile una politica che indifferente a ciò che sta avvenendo nella società ha dato solo dimostrazione di essere capace di pensare a se stessa. Un’?autoriduzione per far sì che venga percepito una retribuzione dignitosa ma non stridente e distante dai compensi medi erogati ai lavoratori. La riduzione dei rimborsi ai consiglieri regionali dovrà a caduta incidere anche sugli esagerati stipendi dei dirigenti, dei presidenti e dei consiglieri delle società partecipate?”.
Il Consigliere provinciale di Sel si concentra poi anche sui costi spropositati delle campagne elettorali, “diventate ridicole rispetto ad una produzione di enormi manifesti, di materiale pubblicitario, di pranzi, cene e colazioni, spesso inutili ma dispendiosi palcoscenici dai quali le persone sempre più spesso con rabbia si dissociano. Soldi che spesi così disinvoltamente, con altrettanta disinvoltura c?è il rischio che vengano reincamerati con gli interessi”. “Penso che solo così – conclude – possiamo davvero riformare la politica in questo momento, restituire la fiducia e la passione ai cittadini, rilanciare la democrazia e rendere giustizia. Mettere al centro quella che un tempo si chiamava la questione morale, e farne il nostro primo punto di riferimento. Questi interventi ed altri dovrebbe già essere nelle cose, e speriamo che diventi prassi sempre più diffusa?”.