“Four more years”. Con queste 3 parole lo staff di Barack Obama informava il mondo della rielezione del Presidente degli Stati Uniti d’America. Per dare questa notizia il suo staff ha deciso di utilizzare il noto Social Network “Twitter”. Non è stata una scelta a caso. Quatto anni fa Obama rivoluzionò le tradizionali campagne elettorali usando in maniera scientifica e accurata tutti i Social Network più famosi (Facebook, Youtube e appunto Twitter) per arrivare al cuore ed alla attenzione di quello che sarebbe poi diventato il suo elettorato e la spina dorsale dei gruppo di volontari. Anche in questa campagna elettorale la musica non è cambiata. Il suo account è stato seguito da quasi 22 milioni di persone mentre quello di Mitt Romney ha avuto un milione e mezzo di persone che hanno seguito i suoi tweet. Nell’ultimo mese di campagna, lo staff di Obama ha postato 1.119 tweet riuscendo ad arrivare a 1.221.205 nuovi followers. Romney, nello stesso lasso di tempo ha postato solamente 125 tweet, arrivando a raggiungere 427.572 nuove persone.
Se non bastassero questi numeri a spiegare la straordinarietà di questo mezzo e la capacità dello staff del Presidente USA nell’utilizzarlo, si può valutare l’indice di leadership fra i due candidati che è calcato in base al numero di followers, al numero di citazioni e di retweet di altre persone che non sono followers diretti. Obama aveva un indice di 83/100, Mitt Romney 79/100.
Nonostante i quasi 22 milioni di contatti Barack Obama è la quinta persona al mondo per numero di followers mentre Mitt Romney è il 611esimo (naturalmente questa classifica è ovviamente soggetta a modifiche in ogni momento).
Come è la situazione in Italia? Il più seguito è Valentino Rossi, tallonato da Jovanotti, mentre fra i giornali, sempre più soliti a fare le “dirette tweet” i più seguiti sono Repubblica, Gazzetta dello Sport e Il Fatto Quotidiano. Il politico italiano di gran lunga più seguito è Beppe Grillo con 705.878 followers, seguito da Nichi Vendola con 238.677 e Matteo Renzi con 191.947. Parlando Twitter e politica non si può non valutare il suo utilizzo in vista delle primarie del centrosinistra che stanno vedendo una battaglia molto accesa su Twitter fra i vari contendenti. Su questo link (http://racconta.repubblica.it/primarie-2012/pd/?ref=HREC1-8) è possibile vedere un Twitterometro che misura quanto si parla dei singoli candidati alle primarie su Twitter (non facendo distinzione se siano citazioni positive o negative). E’ quindi possibile vedere, per esempio in concomitanza con eventi o comizi, se ci sono dei picchi verso l’alto, citazioni e notorietà grazie agli staff che comunicano in tempo reale gli slogan dei candidati e i tweet di commento delle persone. Il premio del tweet più ritwettato va a Renzi con “Rottamazione e primarie anche a destra. Adesso anche i più duri capiranno che convincere gli altri non è reato, ma l’unico modo per vincere”. Un’analisi semantica fatta da www.tweetpolitico.it ha evidenziato l’uso dei termini più rilevanti per ogni candidato: si va dal “vincere” di Renzi all’ ”assolto” di Vendola fino a “reddito dei cittadini” i Bersani, per citare i tre candidati che lo utilizzano maggiormente. Tutti questi dati, come già detto prima, sono aggiornati al momento in cui si sta scrivendo questo articolo.
Twitter è diventato nel corso di questi ultimi anni un mezzo sempre più attendibile e potente su cui basare la popolarità e l’efficacia dei messaggi e slogan elettorali data, la possibilità di valutarne l’impatto e dando di conseguenza la possibilità di cambiare in corso d’opera le strategie di marketing elettorale. Le elezioni del 2013 saranno le prime in Italia che vedranno un utilizzo vasto dei Social Network e sicuramente Twitter ne sarà il protagonista.