Durante gli 8 giorni di scontri e ancora più instancabilmente adesso con il cessate il fuoco, è proseguita l’attività dell’UNICEF a sostegno dei bambini della striscia di Gaza. Sono 1.200 i bambini che hanno avuto un familare ucciso o ferito e circa 4.800 bambini le cui case sono state distrutte o subito danni dalle esplosioni.
Quando il cessate il fuoco è stato annunciato, l’UNICEF è stato il primo a rispondere ai bisogni dei bambini attuando, insieme con le ONG partner, una valutazione psico-sociale. Molti bambini e famiglie avranno bisogno di sostegno psico-sociale per un lungo periodo.
In una settimana da quando è scattato il cessate il fuoco, l’UNICEF ha cominciato a: distribuire forniture mediche e 44 medicinali d’emergenza (per lo più per età pediatrica); sangue dei fattori VIII e IX; 5 tipi di latte terapeutico per i bambini affetti da fenilchetonuria; kit igienici coperte, taniche per l’acqua per 690 famiglie con case distrutte o gravemente danneggiate; 750 cisterne di acqua potabile stoccate per le scuole e case danneggiate; avviare la manutenzione e la riparazione delle reti idriche per garantire il funzionamento continuo e la fornitura di acqua; distribuire 20.000 kit scolastici e di cancelleria per i bambini che hanno perso i loro materiali scolastici; ricostruire e riparare 94 scuole danneggiate; mobilitare squadre di intervento psicosociale per visitare famiglie e ospedali raggiungendo più di 800 bambini; lavorare con la Helpline SAWA per fornire tramite telefono un sostegno delle famiglie.
L’UNICEF coordina i gruppi di lavoro interagenzie per i settori: acqua e servizi igienici, istruzione, protezione dei minori ed il Gruppo di lavoro Israele/OPT riguardante le gravi violazioni contro i bambini ed è impegnato anche nei settori della salute e della nutrizione.
“L’UNICEF Italia è impegnato da anni a sostenere i programmi di recupero per i bambini e gli adolescenti palestinesi. Vorrei ricordare che i bambini e gli adolescenti rappresentano la metà della popolazione di Gaza, composta da 1,6 milioni di persone – ha ricordato il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera – Nei bambini eventi così traumatici minano il senso di sicurezza. Per questo cerchiamo di ricostruire la loro capacità di recupero, ma il ripristino del senso di sicurezza di un bambino è un processo a lungo termine, che richiede il sostegno della comunità internazionale”.