CIVITAVECCHIA – Dopo gli annunci sulla intenzione del Sindaco di indire un referendum sulla possibilità di vendere a privati pezzi delle holding, occorre fare chiarezza.
La Fp Cgil, esplicita qui la propria contrarietà in materia di privatizzazione ulteriore dei servizi pubblici, ricordando che tra l’altro la città si è già espressa in tal senso.
Ma non è questo il punto.
Come noto, dopo l’accordo in Regione, le OO.SS. hanno sottoposto l’accordo a referendum tra i lavoratori, grande prova di democrazia: chiedere il consenso ai lavoratori a fare un sacrificio economico per risanare le aziende, con l’impegno a mantenere il carattere pubblico delle stesse, come esplicitato nell’accordo stesso.
Strano è che il giorno successivo al referendum si manifestino volontà di chiedere il consenso ai cittadini per stravolgere un accordo sottoscritto appena una settimana prima.
Nessuno ha costretto nessuno a sottoscrivere accordi, quindi, se quell’accordo non piaceva alla Amministrazione Comunale, si poteva dirlo subito assumendosi le responsabilità che alla politica competono.
D’altro canto, di fronte alla voragine economica ormai nota a tutti, di certo non è la cassa integrazione di 20 giorni che risolve il problema.
Lo strumento degli ammortizzatori sociali ha senso se calato in un progetto di rilancio e di risanamento delle aziende e non può essere fine a se stesso.
La vendita di pezzi della holding, non va in questa direzione e se questa è l’intenzione, di fatto, rende inutile lo strumento e l’accordo, complessivamente.
È opportuno quindi, che il Sindaco faccia chiarezza e dica una volta per tutte se intende vendere o se davvero è disponibile, con l’intera maggioranza, a proseguire il percorso intrapreso con la sottoscrizione dell’accordo in Regione.
La cosa non è di poco conto, poiché da questo punto e non da altri, dipende la proroga della Cassa integrazione da sottoscrivere nei prossimi giorni in Regione.
Intanto le voci si moltiplicano e i meglio informati dicono che sia stata anche individuata la data, ovviamente dopo le elezioni, per il referendum cittadino.
La risposta ci preme, poiché in caso di conferma di referendum, la Fp Cgil non sottoscriverà accordi di proroga e la Cassa integrazione finisce qui.
Ci abbiamo già messo la faccia e non ci tireremo indietro, se sarà referendum faremo la nostra parte, ovviamente contro la possibilità di vendita, di certo però, non permetteremo la messa in cassa integrazione di lavoratori col solo obiettivo di rendere appetibili le Sot agli eventuali acquirenti.
Dalla Politica, oggi, ci si aspetta che aggiusti ciò che non funziona, non certo che se ne liberi.
Diego Nunzi – Cgil Fp Roma Nord Civitavecchia