LADISPOLI – La palude di Torre Flavia, Monumento Naturale del territorio, prezioso per la sua bellezza, di grande importanza per la tutela dell’avifauna migratoria e testimonianza di quello che un tempo fu l’ambiente costiero laziale, è oggi a rischio. Alcuni volontari, infatti, nei giorni scorsi hanno constatata una fuoriuscita di acqua dall’invaso interno principale verso mare.
“Accogliamo l’appello degli operatori e delle associazioni – interviene il Presidente Nazionale di Accademia Kronos Ennio La Malfa, assumendo il compito di sollecitare gli enti comunali e sovraccomunali, anche attraverso gli organi di stampa – affinchè si provveda in tempi brevissimi al ripristino delle infrastrutture a difesa del sistema dunale ”.
La fuoriuscita, provocata presumibilmente dalle intense mareggiate di questi giorni che hanno ulteriormente compromesso la stabilità della duna costiera residuale, può pregiudicare l’esistenza stessa dell’ecosistema palustre rappresentato dal Monumento naturale (ZPS IT30020). Infatti lo specchio d’acqua principale è costituito da un unico invaso e la fuoriuscita verso mare porterà secondo Accademia Kronos allo svuotamento del bacino in tempi anche rapidi se il fenomeno erosivo non verrà contrastato con un azione urgente.
“In questo periodo – spiegano La Malfa – la Palude è particolarmente frequentata da numerose specie di uccelli migratori di grande interesse ecologico in quanto specie protette. Inoltre, l’ingresso delle acque marine può determinare un rapido collasso della vegetazione legata alle acque dolci e salmastre interne (canneto a Phragmites communis), alterando irreversibilmente il sistema con effetti a tutti i livelli. Insomma il crollo definitivo della duna, già gravemente compromessa distruggerebbe l’intero ecosistema floro-faunistico.I volontari suggeriscono un immediato intervento a difesa della residua porzione di duna attivando la Protezione Civile della Provincia di Roma, nonché i Comuni di Ladispoli e Cerveteri e la Protezione Civile locale. Sollecitano, inoltre, un sopralluogo con il personale tecnico del Servizio, congiuntamente con i referenti della protezione civile locali e dei comuni di competenza, al fine di un intervento assolutamente urgente e improrogabile. Per questo motivo – conclude Ennio La Malfa – ci sembra questo il momento opportuno per rivolgere un appello a tutte le forze politiche che si accingono ad affrontare la competizione elettorale, perché venga tutelata definitivamente questa splendida area protetta”.