BRACCIANO – Alla scoperta della “braccianesità” il 17 gennaio, Giornata Nazionale delle lingue locali d’Italia, con la riproposta del volume, a cura di Giovanni Orsini, “Il Dialetto Braccianese, detti popolari, proverbi, usi, costumi, tradizioni, curiosità e tanto altro su Bracciano e sulla braccianesità”. La Bracciano di una volta rivive attraverso detti e parole recuperati nell’ambito di un lavoro che vuole evitare che vada disperso il grande patrimonio immateriale costituito dalla “lingua” locale. L’appuntamento, aperto a tutti coloro che vogliono partecipare, è per giovedì 17 gennaio 2013 alle 17 nell’archivio storico. Una iniziativa, curata dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Bracciano, dalla Pro Loco Bracciano e dalla Forum Clodii, la prestigiosa associazione presieduta da Massimo Mondini che ha appena compiuto 40 anni e che ha cuore l’indagine storica sul territorio. Il tutto mentre in tutta Italia si celebra il dialetto con la I Giornata nazionale delle lingue locali d’Italia. Una indagine attenta e ragionata di tutti i dialetti nella hinterland romano, con il contributo della Provincia di Roma, è stata fatta con il Progetto dall’Associazione Culturale Periferie e dal Centro di Documentazione della poesia dialettale italiana “Vincenzo Scarpellino” che vede tra i fondatori Vincenzo Luciani il cui esito è stato presentato il 13 giugno 2012 in un convegno di studi “I 121 dialetti salvati dei comuni della provincia di Roma” presso Palazzo Valentini. Dalle relazioni si evidenzia che anche il dialetto corre lungo le principali consolari, in una regione dove il Tevere fa da confine anche linguistico, e dove nella poesia dialettale ci si ispira, come ha osservato il professor Cosma Siani, a due filoni “la linea
Belli-Pascarella-Trilussa, che racchiude in sé la tradizione come forma stilistica e contenuti, e la linea Dell’Arco-Marè, che rappresenta l’innovazione della poesia romanesca, fino all’esperimento modernistico”.
Il dialetto non muore, nonostante tutto, ma la dedizione di Giovanni Orsini e il recupero della “braccianesità” sono operazioni coraggiose e culturalmente da valorizzare.