CIVITAVECCHIA – La questione HCS continua a infuocare gli animi dei sindacalisti e dei lavoratori. La riunione di venerdì 14 marzo, presso l’assessorato al lavoro della Regione, sarà fondamentale per chiarire tutti gli aspetti della vicenda e per indicare delle possibilità concrete, connesse alla necessaria implementazione delle attività delle municipalizzate, unico modo per renderle economicamente e socialmente sostenibili garantendo occupazione stabile e duratura.
Le sigle sindacali CGIL-CISL-UIL e USB si dicono pronte, in un comunicato stampa, al dialogo con la Regione, con il Commissario Prefettizio e con i liquidatori e amministratori di HCS e delle SOT, pronte inoltre a far valere le loro idee che si basano su una raccolta differenziata spinta e sullo stoccaggio della stessa, sulla pulizia delle spiagge e sui servizi connessi all’integrazione tra porto e territorio. I sindacati affermano che non accetteranno nessun sacrificio da parte dei lavoratori, specialmente perché: “la cassa integrazione, in assenza di un Piano Industriale nel quale sono previsti tempi e modi per riassorbire gli “esuberi” è un licenziamento collettivo differito”. La Regione non autorizza inoltre, come già esplicitato in una riunione precedente presso l’assessorato al lavoro, la “cassa in deroga” in assenza di un Piano Industriale vero di risanamento e rilancio, gli stessi sacrifici che si chiedono ai lavoratori devono essere finalizzati e devono avere contropartite vere ed esigibili. Dopo la riunione in regione, i sindacati convocheranno un’assemblea lunedì dalle ore 16 presso l’Aula Pucci del Comune di Civitavecchia dal momento che eventuali ipotesi di accordo saranno sottoposte al pronunciamento vincolante dei lavoratori.
I dipendenti di HCS, anche di diverse sigle sindacali, nel frattempo scrivono una lettera aperta ai sindacalisti sentendo la necessità di valutare tutte le proposte che riguardano la società e i posti di lavoro. Dal momento che si è creata una spaccatura tra i diversi sindacati, UGL da una parte, CGIL-CISL-UIL e USB dall’altra, i lavoratori, preoccupati per le sorti della società, non vogliono sentirsi strumentalizzati da nessuno.
Alcuni di questi lavoratori, dopo l’assemblea del 07/03/2014, hanno sottoscritto la proposta avanzata dall’UGL valutandola concreta e fattibile nonostante delle contraddizioni colte nel discorso di presentazione della proposta (riguardo, per esempio, un proclamato distacco dalla politica da parte dell’UGL, distacco che poi invece i lavoratori dicono di non aver notato durante l’assemblea). I lavoratori lanciano nel comunicato “un invito ai sindacati ad abbandonare l’utopia fine a sé stessa ed a scendere dal piedistallo del potere per ritrovare il loro vero scopo, cioè quello di servizio ai lavoratori e in particolar modo a quelli più deboli.” Allo stesso tempo si sentono di “incoraggiare tutti quei semplici sindacalisti che all’interno del loro sindacato si sentono fuori dal coro, a non scoraggiarsi ed a lottare all’interno per portare avanti la loro lotta affinché il sindacato ritrovi il suo vero ruolo.”