SAVONA – La Tirreno Power sta ultimando in queste ore lo spegnimento degli impianti, alimentati a carbone, della centrale di Vado Ligure, l’impianto a gas rimarrà invece in funzione poiché non è interessato al sequestro. Serviranno circa 20 ore per mettere a riposo i gruppi a carbone : sei per completare lo spegnimento e altre 14-15 per smaltire il carbone all’interno dei gruppi.
L’ordinanza con cui il Gip del tribunale di Savona, Fiorenza Giorgi, ha disposto il sequestro della centrale a carbone di Vado Ligure parla di nesso di causalità tra le emissioni, le morti e le patologie. La magistratura, che da tempo indaga sulle emissioni dell’impianto, ha chiesto il sequestro in seguito alle verifiche effettuate dai consulenti del ministero dell’Ambiente e della Procura, da cui sarebbe emerso, in particolare, il mancato rispetto di alcuni limiti imposti dall’Autorizzazione integrata ambientale. Sull’attività di Tirreno Power sono aperti da tempo due filoni d’inchiesta da parte della Procura, uno per disastro ambientale e uno per omicidio colposo. La prova del disastro ambientale starebbe nella rarefazione dei licheni e nell’aumento delle malattie nel territorio: i dati registrati parlano di un numero variabile tra 1.700 e 2.000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e di 450 bambini ricoverati per patologie respiratorie e attacchi d’asma. Secondo la procura di Savona i fumi della centrale hanno inoltre causato 442 morti tra il 2000 e il 2007.
L’impianto elettrico di Tirreno Power è al 39% della società Sorgenia che fa capo al gruppo Cir (gestito dalla famiglia De Benedetti) e al 50% di Gaz de France che hanno in mano la maggioranza, la situazione si aggrava per le due società proprio mentre Sorgenia stava trattando con le banche la ristrutturazione degli oltre 1,8 miliardi di euro di debiti propri e Tirreno Power si stava occupando dei suoi 850 milioni di indebitamento.
Come cittadini di una città dove lavora a pieno regime un impianto a carbone gestito da Tirreno Power è lecito aspettarsi che la sentenza del Gip di Savona possa aprire una tavolo di discussione anche qui sul tema critico dell’inquinamento del comprensorio.