Controlli lungo tutta la filiera della pesca

CIVITAVECCHIA – Come già preannunciato, sono proseguiti i controlli in materia di pesca nella Provincia di Terni da parte degli uomini della Guardia Costiera di Civitavecchia. La scorsa settimana, difatti, sono stati controllati supermercati, punti vendita e ristoranti della zona, riscontrando ancora alcune irregolarità nella tracciabilità e nella conservazione dei prodotti ittici.

Nello specifico, un ristorante di cucina orientale è stato doppiamente sanzionato per aver conservato del pesce in maniera promiscua con altri generi alimentari ed averlo detenuto senza alcuna certificazione di tracciabilità.
Nella zona di Narni, invece, la pescheria di un supermercato di una nota catena nazionale, è stato sanzionato per aver esposto prodotti ittici senza alcuna etichettatura, obbligatoria ai fini della vendita. Per tutti si è provveduto ad elevare le sanzioni amministrative previste.
Il fine di tali controlli, giova ribadire, rimane quello di tutelare il consumatore finale, garantendo l’interesse pubblico della sicurezza alimentare ed il rispetto delle norme igienico-sanitarie a tutela della salute.
Lungo la costa di Santa Marinella, l’azione di contrasto della Guardia Costiera si è invece rivolta contro la pesca di frodo.
Nella mattinata di ieri il personale della Capitaneria di porto di Civitavecchia è intervenuto, a seguito di una segnalazione di un privato cittadino, per la presenza presunta di alcuni subacquei in immersione. La successiva ispezione della costa da terra ha poi portato al rinvenimento, nascosti tra gli scogli, di un ingente numero di ricci di mare, pronti, probabilmente, per essere illecitamente commercializzati. Gli echinodermi sono stati dunque sequestrati e rigettati in mare ancora vivi.
La Capitaneria di porto di Civitavecchia, nella più ampia attribuzione di compiti affidati al Corpo dalla recente normativa in materia di pesca, continuerà ininterrottamente, nelle prossime settimane, i controlli a campione lungo tutta la filiera della pesca, anche nelle zone dell’entroterra sotto la propria giurisdizione.