CIVITAVECCHIA – Il candidato a Sindaco Pietro Tidei prende posizione sulla costruzione dell’ossidatore termico nel Centro tecnico logistico interforze, nucleare, batteriologico e chimico di Santa Lucia. Un ossidatore termico è un apparecchio che ha lo scopo di esporre a temperature elevate sino a 650°C effluenti che contengono inquinanti ossidando termicamente i composti e rilasciando in atmosfera solamente degli inerti. Quello che dovrebbe essere costruito qui a Civitavecchia è destinato addirittura allo smaltimento delle armi della Seconda Guerra Mondiale. Per un argomento così importante, che sta preoccupando tutta la popolazione dei comuni interessati, Pietro Tidei ha richiesto un incontro urgente sul tema a Silvia Velo sottosegretaria PD. A seguire la lettera integrale.
“L’apparecchiatura in oggetto coperta da segreto militare, (costo pare 16 milioni di euro ) continua a destare viva preoccupazione e proteste neigli abitanti di Civitavecchia. Destinato a bruciare armi chimiche residuate della Seconda guerra mondiale, contenenti iprite, fosgene, arsenico ed altri veleni l’inceneritore a nostro avviso dovrebbe essere assoggettato procedure previste dalla legge come una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) analoga a quella delle installazioni civili, e ad una Valutazione di Danno Sanitario (VDS) in accordo con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Civitavecchia sta pagando un tributo altissimo: inutile sottolineare la mia grande preoccupazione in qualità di candidato Sindaco di una città che già molto deve subire sul piano ambientale e della Salute pubblica dal momento che sul nostro Territorio insite il maggior porto crocieristico del Mediterraneo e il maggior impianto energetico d’Europa. La popolazione è giustamente in allarme ed in questo senso il segreto militare aggrava l’impatto psicologico. L’intera cittadinanza, non solo di Civitavecchia ma di tutte le realtà urbane adiacenti, è in sommovimento. Di fronte a questo stato di cose, Le preannuncio che, coordinandomi con i primi cittadini dei territori investiti dal problema, (primo tra tutti il Comune di Allumiere), non se sarò rieletto Sindaco – ed indossando la fascia tricolore – a mettermi io stesso a capo del movimento che si oppone all’inceneritore con le sole armi disponibili di fronte alla protervia militare: la protesta di piazza e le azioni non violente di interdizione di qualsiasi operazione o movimento legati alla paventata costruzione di questo mostro ecologico. Confidando in un Suo diretto intervento Le chiedo un incontro urgente sul tema consapevole di trovare il Lei la giusta sensibilità.”