Per salvarsi è necessaria la velocità

CIVITAVECCHIA – Tullio Nunzi, responsabile Confcommercio, esprime il suo giudizio sull’importanza di decisioni immediate riguardanti il futuro della città, dove invece nascono e crescono continui rinvii e tavoli di discussione eterni.

“Caro direttore,
ho letto che il sindacato ha chiesto l’ennesimo “tavolo di discussione” per affrontare la situazione di HCS. Detto tra noi – ma forse è una sensazione personale e fastidiosa – la perenne liturgia dei tavoli e delle commissioni stia bloccando le decisioni politiche, sia locali che nazionali. Un grande intellettuale americano affermava che per salvarsi su una lastra di ghiaccio è necessaria la velocità; aggiungo io: in una società liquida c’è bisogno di decisioni immediate. Nella nostra città per ristrutturare un mercato ci vogliono quattro anni, per mettere fine a scandalose situazioni delle varie aziende partecipate si avviano discussioni eterne, per un problema come quello dei taxi e NCC si discute da sempre. Lungi da me rifiutare un metodo democratico come quello concertativo, che ha consentito di trovare soluzioni adeguate a tanti problemi; e lungi da me avere un pregiudizio nel confronti del sindacato. Però la discussione eterna, il continuo rinvio, la logica delle commissioni, creano problemi non indifferenti sia all’economia in generale che alle imprese e ai cittadini. Eppure su questioni che hanno ripercussioni sull’interesse collettivo come l’attribuzione di superminimi in alcune partecipate, non sono state aperte discussioni concertate e tutto è stato deciso a porte chiuse, in tempi brevissimi. Al contrario, l’attenzione generale si è concentrata artificiosamente sulla (sacrosanta) trasparenza nella gestione dell’Autorità portuale (ente di diritto pubblico con gestione privata e non azienda partecipata) ma nessuno ha mai reclamato altrettanta trasparenza nella gestione di bilancio di aziende come HCS, nel cui sito ad esempio non è possibile reperire informazioni dettagliate su incarichi e compensi. Molto spesso si perde tempo in polemiche che nascondono la volontà, l’impossibilità o forse l’incapacità di decidere, finalizzate esclusivamente all’affermazione di una parte, spesso la propria, e non del bene comune. Ma una cosa è certa: la situazione è talmente grave ed esplosiva dal punto di vista sociale che la prossima giunta, pur in modo concertativo, pur in modo dialogante e verboso, è obbligata a fare come avviene nelle democrazie normali: dopo una vivace e appassionante discussione su un programma che ancora latita prenda decisioni chiare e non rinviabili. Mancanza di soluzioni su temi fondamentali significherebbe la fine di una pur lontana speranza di riscatto per questa città.”