CIVITAVECCHIA – Ma le ideologie e la coerenza sono ancora valori irrinunciabili nell’esercizio della politica? O bisogna arrendersi all’evidenza che la politica si fonda e salda ormai sul trasformismo? Il dibattito può animarsi e prolungarsi in mille modi, tra opposte correnti di pensiero, ma una constatazione, amara od encomiastica che sia, va comunque accettata: talvolta il trasformismo diventa un’arte, per la maestria e la disinvoltura con cui viene praticato.
Non sarà allora sfuggita a molti, o forse sì, la candidatura alle prossime elezioni europee nelle liste di Forza Italia da parte di Alessandro Battilocchio. Classe 1977, profondo estimatore di Bettino Craxi alla cui tomba di Hammamet si reca spesso a rendere doveroso omaggio, Battilocchio esordisce in politica nel 1996, come Assessore alla cultura del Comune di Tolfa, nella giunta di centrosinistra del Sindaco Pietro Lucidi. Cinque anni dopo, lanciato da quel suo promettente incarico, si candida a sindaco… ma con il centrodestra, divenendo Primo cittadino del comune collinare. Contemporaneamente si schiera a sostegno del missino Francesco Storace alle elezioni regionali del 2001. Si continua a dichiarare socialista ma nel 2004 si candida con il Nuovo Psi, forza che a livello nazionale sostiene il Governo Berlusconi, al Parlamento europeo di Strasburgo, dove viene eletto a soli 27 anni risultando il più giovane europarlamentare. Il feeling con il centrodestra prosegue anche nel 2006 quando si ricandida, ancora con successo, a Sindaco di Tolfa, sempre sostenuto dai partiti di Berlusconi, ottenendo un ampio consenso. Nel 2009 però pare ravvedersi. Si rivota per il Parlamento europeo e torna con il centrosinistra candidandosi nella lista di Sinistra e Libertà, pur essendo sindaco di una amministrazione di centrodestra. L’elezione sfuma, ma non il suo attivismo politico, di nuovo nell’alveo del centrodestra: appena un anno dopo, infatti, e siamo nel 2010, Battilocchio abbandona Sinistra e Libertà e si candida alla Regione con la lista di Renata Polverini. Niente poltrona alla Pisana però questa volta, l’elettorato lo boccia e lui resta in stand by a livello di collocazione partitica. Fino all’ultimo berlusconiano approdo: Forza Italia. Difficile a questo punto anche tenere il conto. To be continued…
Ma. Ga.