CIVITAVECCHIA – Alessandra Branco della Lista Tidei si domanda che fine debbano fare i cittadini con la passione della pesca con canna da riva considerando che i posti adibiti a questa pratica ormai scarseggiano su tutto il territorio.
“Questa mattina passeggiando per le vie del mercato ho ricevuto molte lamentele da parte di cittadini con la passione della pesca con canna da riva… Con le 2 centrali e la pescicoltura è impossibile pescare alla “frasca” vista la scomparsa di quasi tutte le specie ittiche. L’antemurale è stato chiuso con i tripodi e se ne può utilizzare solo una piccolissima parte, S. Agostino non fa parte del comune di Civitavecchia quindi non va considerata… L’unico luogo che rimane è il porto, dove per anni è sempre stato possibile pescare e dove invece da qualche anno a questa parte è diventato impossibile!A questo punto chiedo alle autorità competenti di spiegarci il motivo di questo loro accanimento verso una passione e un passatempo per anziani, lavoratori e per molti ragazzi senza lavoro. Qual’è il loro problema? Si potrebbe regolamentare il tutto facendo fare un iscrizione a un ASD che con 5 euro annui ti copre assicurativamente e all’ingresso del porto, sui tabelloni luminosi già esistenti, scrivere la banchina che sarà libera per quella giornata così da non intralciare i lavori e stare lontani dalle cime d’ormeggio. Spero di avere una risposta dalle istituzioni competenti perché sono convinta che con un po di buona volontà da parte loro si possa risolvere questo problema e dare un posto a questi appassionati.”