ROMA – “Innovare e aumentare la qualità dei nostri trasporti in un’ottica sostenibile, per avere città meno inquinate e più sicure, dove i cittadini possano muoversi senza l’uso dell’auto per avere una qualità della vita migliore, e allo stesso tempo promuovere l’occupazione ed il turismo. Promuovere e sostenere la mobilità nuova, in particolare quella ciclabile, per svilupparne l’uso trasportistico sia per gli spostamenti quotidiani (casa/scuola/lavoro/servizi) sia per le attività turistico ricreative”. Questi gli scopi della proposta di legge per la mobilità nuova depositata in Consiglio regionale dalla consigliera del gruppo “Per il Lazio” Cristiana Avenali per realizzare un sistema strutturale e intermodale che contribuisca al complessivo rilancio del Lazio. Una proposta firmata anche anche dai consiglieri regionali De Paolis, Lupi e Mitolo.
“Uno studio della European Cyclists’ Federation per valutare i benefici derivanti dall’uso della bicicletta nei 27 Paesi dell’Unione europea – continua Avenali – stima che i ciclisti valgono 217 miliardi di euro all’anno, e la metà di questa importante cifra proviene dai benefici sulla salute e sulla riduzione della mortalità, oltre a contribuire al contenimento della congestione dei centri urbani, al risparmio sul consumo di risorse e all’abbassamento delle emissioni di anidride carbonica. La proposta di legge che ho presentato intende affrontare in modo innovativo e moderno le sfide della mobilità e della sostenibilità; tra l’altro, un recente rapporto Eures stima che anche i cittadini romani sono favorevoli (88,9%) alle corsie preferenziali per le biciclette, così come evidenziato nelle indagini di Legambiente ed altri partner che hanno studiato le possibilità di rinnovamento del comparto della mobilità in chiave sostenibile, dimostrando che l’Italia ed il Lazio hanno bisogno di investire ed innovare in questo campo”.
Spiega la proponente: “La proposta di legge si propone obiettivi strategici significativi, da perseguire in un’ottica di intermodalità, sia in ambito urbano che extraurbano. Gli assi principali a cui dare impulso sono tre: il miglioramento delle infrastrutture, la promozione e valorizzazione dell’ambiente, fondamentale per usufruire al meglio della rete ciclabile regionale, ed infine la garanzia di una rete di servizi ad hoc per l’accompagnamento della ciclabilità e per il sostegno del cicloturismo. Infine, è molto importante anche l’attivazione di azioni di educazione, formazione e comunicazione. È stato inserito uno specifico articolo relativo ai Target di mobilità, che la Regione potrà fissare per ridurre progressivamente gli spostamenti effettuati con mezzi privati motorizzati nei Comuni capoluogo di Provincia e nei Comuni con più di 10.000 abitanti, incentivando i Comuni stessi a raggiungerli. Si prevede l’elaborazione del Piano regionale della mobilità ciclistica entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, attraverso un percorso partecipato ed in coerenza con il Piano Paesaggistico regionale, con i piani e gli strumenti digestione delle aree naturali protette regionali, e con la normativa statale vigente. Il piano regionale della mobilità ciclistica dovrà costituire parte del Piano regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica. Sono previsti piani per le unioni dei comuni, ovvero le altre forme di esercizio associato delle funzioni locali, per realizzare interventi, promuovere percorsi e riqualificare infrastrutture inutilizzate, creando e attivando un network sicuro, sostenibile e dedicato per itinerari ciclistici e ciclopedonali.”
“Un testo – conclude Cristiana Avenali – che potrà contribuire alle azioni già messe in campo dall’amministrazione regionale per rinnovare il comparto dei trasporti ed essere parte integrante del Piano Regionale della mobilità al quale si sta lavorando, che risponde alle esigenze di cittadini, ciclisti e non, per una Regione più attenta all’ambiente, alla qualità della vita, più moderna e più sicura. La proposta di legge è stata redatta con il contributo di numerose associazioni del settore; adesso lavoreremo affinché sia rapidamente incardinata nelle competenti commissioni e possa proseguire il suo iter attraverso un lavoro condiviso e di qualità”.