CIVITAVECCHIA – Il rischio che il Consiglio Comunale del 4 agosto scorso resti un mare di inutili parole è ormai palpabile. Ed è un rischio che la città non può correre. Anche perché l’Area Metropolitana rappresenta un moloch al quale la città ha storicamente detto no, in maniera unanime, fin dai tempi della Piattaforma Alto Lazio (era il 1977) nella quale spiccavano esponenti del Pci e sindacati. Se oggi il Pd cittadino non ha voluto raccogliere una delle pochissime, preziose eredità che può vantare, a noi non riguarda. Riguarderà se mai il loro elettorato, sempre più disorientato. Né può riguardarci l’atteggiamento fin qui ondivago di Sel, sul quale speriamo di sbagliarci.
Per Forza Italia ciò che più conta, e che abbiamo fortemente ribadito anche durante l’assemblea, è che il parere ampiamente maggioritario della cittadinanza abbia un seguito concreto nelle azioni amministrative del Comune. Cosa che non può essere garantita da un consigliere comunale di maggioranza che raccoglie 700 firme contro l’Area metropolitana. Per consegnarle a chi? I Cinque Stelle hanno capito che non si governa con gli atteggiamenti barricadieri, ma con gli atti amministrativi? E cosa aspettano a presentarne uno, chiaro, in cui si impegna il sindaco a farsi capofila delle città del comprensorio in una battaglia comune contro un processo di annessione vero e proprio?
Ciò che ci preoccupa è l’assordante silenzio nel quale questa vicenda è scivolata, complice l’assenza di una commissione consiliare che invece sarà convocata, ci dicono, nelle prossime ore. Ebbene, si tralascino le parole ormai superflue e si faccia la cosa più semplice di questo mondo, quando si è d’accordo su un argomento: un consigliere di maggioranza ed uno di opposizione firmino un documento unitario e lo depositino. Chi ci sta? Come si dice in questi casi, attendiamo un cortese (e soprattutto rapido) riscontro…
Coordinamento Forza Italia – Civitavecchia