ANGUILLARA – Il Circolo di Rifondazione Comunista “Carlo Giuliani” di Bracciano accuse di politiche “destreggianti” l’Amministrazione comunale di Anguillara dopo il rifiuto di aderire al progetto SPRAR (sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati) da parte della città di Anguillara.
“Il fatto di non accogliere i migranti che fuggono da guerre e dall’Isis – dichiarano dal Prc – rientra in un contesto di politiche sociali zero per i migranti degno della destra più xenofoba del Paese. Le scuse portate avanti dall’amministrazione pentastellata non sono degne di replica, secondo loro l’accoglienza è una questione di ordine pubblico! Risulta pertanto evidente che la loro negazione deriva da una impostazione politica legata al fatto che immigrato significa delinquenza e problemi, non mettono in risalto invece il concetto di solidarietà ed accoglienza degno di un qualsiasi paese civile. I progetti SPRAR sono l’occasione concreta per la quale la pratica dell’inclusione sociale rappresenta una possibilità di vita per i rifugiati che fuggono da guerre e terrorismo foraggiate dall’occidente. Allo stesso tempo permettono alla comunità che li ospita di interagire con queste popolazioni al fine di contribuire a quello che in una società civile si chiama accoglienza”.
I progetti SPRAR, fanno sapere gli aderenti al Circolo di Rifondazione, sarebbero finanziati quasi interamente dal Ministero e solo una parte residua, per esattezza il 5 per cento, spetterebbe ai comuni qualora volessero offrire ulteriori servizi. Sottolineano inoltre, che questo tipo di iniziativa potrebbe costituire l’occasione per il comune di coinvolgere gli immigrati in lavori socialmente utili a vantaggio della comunità, anche se a loro parere “l’aspetto umano prevale su tutto. Basta considerare che possono rappresentare un elemento essenziale della crescita sociale di un paese. Riteniamo che il mancato assenso dell’amministrazione pentastellata rappresenti una volontà politica ben precisa: no all’accoglienza! In tutto questo si deve considerare che queste persone non recepiscono reddito da questo progetto, solo la possibilità di avere accesso ai servizi e una possibilità concreta di cambiare la loro tragica vita. Noi come Rifondazione Comunista interverremo per ribadire che una società si debba aprire e non chiudere in sé stessa, i fenomeni di intolleranza crescono in un contesto di contrapposizione mentre in realtà così non è, i migranti non sono delinquenti e non impediscono le libertà altrui”.
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