MANZIANA – Apprendo con stupore le dichiarazioni rese dal Deputato della Repubblica Minnucci a proposito del referendum consultivo sulla Città Metropolitana di Roma Capitale dello scorso 10 maggio, voluto dal Consiglio Comunale di Manziana senza alcun voto contrario.
Senza stupore, invece, colgo lo scarso senso delle Istituzioni e soprattutto, cosa ancora più grave, la assoluta mancanza di rispetto di Minnucci per i Manzianesi, sia di quelli che sono andati a votare ma anche di coloro che, invece, hanno reputato opportuno non farlo. Nel suo recente comunicato ufficiale ha affermato che “l’amministrazione di Manziana ha cercato di prendere in giro i propri cittadini”.
Noi non ci siamo mai permessi di prendere in giro gli elettori che ci hanno votato per amministrare il nostro paese: un mandato elettorale che certamente non ha né il Deputato Minnucci, entrato alla Camera dei Deputati per frutto di scelte e dinamiche di partito e non di preferenze realmente ottenute alle urne, né tantomeno il Governo che lui sostiene, essendo stato nominato e non scelto dai Cittadini.
Lo stesso Governo che, anche grazie ai voti del Deputato Minnucci, ha ridotto di 6 miliardi di euro nel prossimo triennio il fondo di solidarietà dei Comuni ed ha introdotto l’Imu sui terreni agricoli (contro cui il Comune di Manziana, attraverso l’Anci, ha depositato ricorso al Tar).
Ma tornando a Manziana, come più volte ripetuto, noi siamo fermamente convinti che il referendum sia l’espressione più alta della democrazia e sinceramente riteniamo inutili, fuori luogo ed anche preoccupanti le considerazioni che vanno in direzione opposta, specialmente se fatte da un Deputato della nostra Repubblica. Il rispetto delle Istituzioni si misura anche da queste “sfumature”.
Il Deputato Minnucci non era, infatti, presente quando il Consiglio Comunale ha votato l’adozione del referendum (anche se, in realtà, i rappresentanti locali del suo partito che non hanno votato contro potrebbero dargli informazioni preziose a riguardo): la consultazione referendaria è nata dal desiderio dell’Amministrazione di conoscere, in maniera democratica, il parere dei Cittadini su un argomento così delicato ed importante per il futuro del paese.
Infine, in merito allo “sperpero di preziose risorse pubbliche”, così lo ha definito, informiamo il Deputato Minnucci che, come indicato nel rendiconto pubblicato sul nostro sito internet istituzionale, il referendum è costato complessivamente 1.123,29 euro: secondo il nostro intendere la politica, questo è un costo decisamente inferiore rispetto al valore più profondo che ha la democrazia. Sinceramente reputiamo che la parola sperpero sia più idonea affiancarla, per esempio, ai vitalizi concessi ai politici, sia a livello nazionale che locale: se un ex consigliere regionale, omonimo del deputato Minnucci, prende ogni mese 5.134,30 euro netti* (per un totale annuo di 61.611,60 euro) non osiamo immaginare quali siano gli importi che spettano ad un Deputato o ad un Senatore della Repubblica. Forse sarebbe più opportuno che l’Onorevole Minnucci si dedicasse a combattere questa tipologia di sprechi, piuttosto che i costi di un democratico referendum consultivo locale.
Bruno Bruni – Sindaco di Manziana