BRACCIANO – Dal Comitato Lago di Bracciano riceviamo e pubblichiamo:
“Dopo che, a seguito dell’invio alle competenti Autorità da parte del Comitato e dei suoi legali della Intimazione/Diffida del 20 febbraio scorso, è stata bloccata la ripresa delle captazioni dal Lago di Bracciano da parte di Acea Ato 2, che sarebbe stata autorizzata dalla Regione Lazio, non si è più avuta alcuna notizia formale sul tema.
Ci auguriamo dunque che le competenti Autorità, dopo le pronunce del TSAP e delle Sezioni Unite della Cassazione, dopo la richiesta di rinvio a giudizio dei vertici di Acea Ato 2 s.p.a. avanzata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, e dopo gli innumerevoli atti posti in essere anche dal presente Comitato al riguardo, abbiano compreso che i livelli naturali delle acque del lago debbono essere rispettati, e che la ricchezza naturale rappresentata dall’ecosistema lacustre non può essere sacrificata sull’altare dei profitti di alcuni. Il timore, tuttavia, è che dietro le quinte si stia lavorando per erodere le conquiste faticosamente raggiunte.
Una tra queste conquiste, molto importante perché valorizzata sia dal TSAP, sia dalle Sezioni Unite, sia dalla Procura della Repubblica, è rappresentata dall’atto adottato meritoriamente dal Parco di Bracciano ai sensi dell’art. 164 del codice dell’ambiente.
In tale atto, sulla base di approfondite analisi scientifiche e alla luce di dati raccolti nell’arco di un secolo, è stata individuata la quota naturale delle acque del lago e la sua naturale oscillazione nel corso delle stagioni; nello stesso atto è stato altresì stabilito che i prelievi delle acque dal lago non possano avere luogo qualora il livello sia inferiore a quello naturale di riferimento, e ciò a salvaguardia dell’ecosistema.
Tuttavia, nelle scorse settimane alcuni “rumors” sono circolati anche in ambienti istituzionali (che auspichiamo siano infondati), relativi ad interventi a livello regionale per il superamento di tali limiti alle captazioni e per eventuali riprese delle captazioni stesse; inoltre, un dibattito si è sviluppato su alcuni social, in cui da parte di alcuni si auspicava un controllo del livello delle acque del lago in funzione della più ampia fruizione delle spiagge.
Di fronte a tali minacce per l’incolumità dell’ecosistema, ancora fortemente danneggiato, nonché di fronte al fatto che ancora oggi il livello delle acque del lago è ben al di sotto della media stagionale di riferimento, il Comitato si oppone ad ogni eventuale passo indietro nella tutela dell’ecosistema e ad ogni eventuale ripresa delle captazioni.
Chiediamo pertanto alle istituzioni del territorio, ed in primis al Parco di Bracciano, di ribadire e confermare in ogni sede istituzionale, ed anche pubblicamente, in modo irremovibile, la propria contrarietà alla ripresa di ogni captazione almeno finché il livello delle acque del lago non sia tornato al livello della media stagionale, come individuato nell’atto adottato ex art. 164 del codice dell’ambiente”.
Comitato Lago di Bracciano