TARQUINIA – Egregio Sig.Sindaco Mazzola,
di “bio” non c’è proprio nulla. Il 15 luglio è alle porte e non abbiamo ancora avuto il piacere di ascoltare il suo parere in merito al progetto “centrale biogas a Tarquinia”. Infatti mercoledì prossimo si terrà la Conferenza dei servizi presso l’Ufficio VIA (Valutazione impatto ambientale) della Regione Lazio ed ivi gli enti pubblici (Comune, Provincia VT e Regione) avranno modo quindi, di esprimere il loro parere decisionale in merito al progetto del biodigestore (Centrale biogas) della società privata Pellicano e perciò contestualmente la sorte della salute dei suoi cittadini e dell’economia agricola del territorio di Tarquinia.
Perché No alla centrale (bio)gas, industria insalubre di prima categoria?
Perchè dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici a mezzo di batteri altamente pericolosi , dai gas prodotti (tra cui il metano) e dalla relativa combustione si determina la liberazione di polveri ultrasottili, diossine e nano particelle (1 micron di diametro come il virus influenzale) che sono poi inevitabilmente inalate a decine di km di distanza poiché nessun filtro industriale anche di ultima generazione può trattenere se non che i nostri polmoni, compresi quelli dei nostri figli; inoltre perché il “digestato” prodotto finale di detta lavorazione altro non è che un rifiuto (con relativo codice CER) e quindi in siffatta maniera va trattato e cioè condotto in discarica e non utilizzato come compost per i terreni che ne verrebbero intossicati con secondari danni e moria anche per il bestiame da pascolo (come già occorso in Germania ed in Emilia Romagna). Il tutto caro Sindaco al solo scopo della produzione e vendita di metano e di energia elettrica ad unico vantaggio della società privata proponente. Non solo, ma nello specifico sappiamo per certo ormai che il Tribunale di Civitavecchia ha recentemente accertato l’esistenza di gravi irregolarità nel contratto di affitto di un terreno sul quale insiste l’impianto già esistente del Consorzio Pellicano. E’aberrante pensare che il possesso di detto terreno sia stato strettamente vincolante in origine per l’ottenimento della licenza per il trattamento dei rifiuti in essere? Ecco perché caro Sindaco Mazzola, la Provincia di Viterbo di cui Lei è presidente, di recente ha già richiesto formalmente al Comune di Tarquinia chiarimenti, al fine di valutare eventuali provvedimenti di revoca o sospensione di detta licenza! L’operato del consorzio Pellicano è stato inoltre oggetto di numerosi esposti presentati dai cittadini dell’ Olivastro per denunciare l’ inquinamento olfattivo molto intenso in certi orari della giornata, prodotto dalla attuale lavorazione del compost e soprattutto dalla movimentazione della nettezza organica che viene in loco solo recuperata e trasferita in altra sede a mezzo autotreni. Quindi a fronte di un documentato aumento di mortalità generale del nostro territorio (+ 24%) ed in particolare mortalità per Cancro (+ 10 %) rispetto al restante territorio laziale (dati della Sanità Regione Lazio ), a causa di fonti altamente inquinanti a noi tutti ben note ed a fronte della Delibera C.C. n. 33 del 17 maggio 2004, ai fini decisionali non bisogna essere “tuttologi” per dire che nel terreno sede del progetto vi sia una stretta vicinanza, da pochi metri fino a 500 metri, di decine di abitazioni e terreni coltivati ed aziende agricole di pregio e quindi per dire no a tale progetto. Sindaco Mazzola questa volta il 15 luglio non saremo a “nemico pubblico” su RAI3, dove Lei ha giustamente combattuto strenuamente e la ringraziamo, a favore di noi tutti contro la minaccia di una discarica, rivelatasi poi una candid camera. No questa volta ci incontreremo in viale del Tintoretto a Roma alla Regione Lazio nella reale conferenza dei servizi a discutere della concreta minaccia di una industria insalubre di prima categoria (così definita per normativa vigente) progetto previsto in una vasta area agricola della sua amata Tarquinia. Caro Sindaco, essendo stati convocati anche noi ambientalisti, saremo seduti allo stesso tavolo ma staremo dalla stessa parte ? I Tarquiniesi con le oltre 2.000 firme di contrarietà, Bio Ambiente, Forum Ambientalista, il Consorzio di bonifica, la Coldiretti, la CIA e tutti gli agricoltori sperano di si.
Dr. Gian Piero Baldi
Presidente Associazione “Bio Ambiente cura e salvaguardia del territorio di Tarquinia e dell’ Alto Lazio”
Medico ISDE (Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente – ISDE Italia)