FIUMICINO – “Nel prossimo consiglio comunale, in programma giovedì 17 luglio, presenteremo una mozione per chiedere l’istituzione del registro delle unioni civili e il rilascio dell’attestato della famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi”. Lo affermano i consiglieri di SEL Antonio Bonanni e Angelo Petrillo.
“In Italia –spiegano i consiglieri – sono ormai più di 150 i comuni che hanno adottato il registro delle unioni civili e anche nel vicino Comune di Roma diversi municipi hanno già redatto un regolamento in materia. Fiumicino non può più attendere. Finalmente chi condivide le stesse mura domestiche, si ama o semplicemente assiste l’altro come potrebbe fare qualsiasi marito o moglie, avrà l’opportunità di veder riconosciuti stessi diritti di una coppia legata dal vincolo del matrimonio, logicamente nel confine del Comune di Fiumicino. È un atto importante con il quale non richiediamo nient’altro che una giusta interpretazione della legge e l’inizio di un percorso al passo con la modernità, che porti tutti i cittadini ad avere pari diritti. La nostra costituzione, all’art.2 e all’art.3, garantisce i diritti inviolabili dell’uomo nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. Inoltre il testo costituzionale ci ricorda che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini”.
“E’ un’estensione dei diritti –aggiungono Bonanni e Petrillo – necessaria per portare Fiumicino al passo con i tempi e concedere a tutti senza togliere a nessuno la libertà di vivere serenamente e con parità di trattamenti i propri affetti. Con questa mozione chiediamo quindi che venga predisposto un Regolamento per l’istituzione del Registro delle Unioni civili e per il rilascio dell’attestato di ‘famiglia anagrafica basata su vincolo affettivo’ e di provvedere successivamente a predisporre atti per sostenere le unioni civili e superare situazioni di discriminazione. Per quanto ci riguarda, il diritto di amare o di vivere una vita insieme, libera e alla luce del sole non è e non potrà essere un problema. Ma è sicuramente un nostro dovere far sì che tutte e tutti abbiano le stesse possibilità”.