BRACCIANO – Alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari, i comitati impegnati nella vertenza della discarica di Cupinoro intendono stigmatizzare quanto dichiarato dal comune di Bracciano e dalla Regione Lazio circa la presenza di vincoli nel sito di Cupinoro (paesaggistico, archeologico, usi civici) che gravano sull’area destinata a discarica, già pesantemente compromessa in 30 anni di sversamenti di rifiuto tal quale. Il Comitato Bracciano Stop Discarica insieme ai comitati dei territori limitrofi ha infatti segnalato attraverso esposti agli organi competenti – Procura della Repubblica e Commissariato agli Usi Civici – la grave anomalia che avrebbe consentito di realizzare il folle progetto di destinare il proprio territorio a industria del rifiuto; ora la Procura di Civitavecchia iscrive nel registro degli indagati tre persone per aver ignorato o aggirato i vincoli che tutelano quei territori.
“Alla base dell’iter procedurale dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) – afferma il portavoce del Comitato – che permetterebbe la realizzazione di impianti a Cupinoro, c’è una dichiarazione rilasciata dal Comune di Bracciano del 2007 in cui si affermava che l’area non è soggetta ad alcun vincolo. Nessuno, neanche la Regione Lazio, ha controllato che questa dichiarazione fosse veritiera e si è proceduto per anni nel percorso di autorizzazione. Lo stesso assessore regionale Civita ha dichiarato più volte, pubblicamente, che nessun vincolo grava su quei terreni; bene, oggi abbiamo la certezza che i vincoli ci sono e non sono contrattabili. Siamo stanchi di trucchi e scorciatoie, dell’invenzione di finte emergenze per giustificare qualsiasi provvedimento. I comitati continueranno a muoversi sul terreno del rispetto della legalità, continuamente calpestata, vigilando e segnalando tempestivamente qualsiasi uso spregiudicato delle norme ed ogni tentativo di violazione dei diritti dei cittadini.”