FIUMICINO – La Conferenza dei Servizi della Provincia, dopo quasi due anni di battaglie, ha espresso il parere negativo al progetto del biogas. Una vittoria per tutti i cittadini che si erano opposti con forza alla costruzione dell’impianto e una vittoria anche per l’Amministrazione Comunale che a dicembre 2012 espresse il proprio diniego al progetto e che apportò modifiche sostanziali al Regolamento di Igiene Pubblica rispetto alle distanze minime fra impianti insalubri (ivi compresi anche gli impianti biogas), ponendo rigide misure restrittive alla realizzazione di impianti insalubri nel territorio.
“Un territorio – afferma il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino – già gravato dalla presenza di inquinanti in misura tale da essere classificato dalla Regione Lazio in classe B, ponendolo fra i 32 comuni fra i 378 della regione Lazio, in cui la qualità dell’aria presenta per almeno un inquinante livelli che sono prossimi a superare, o hanno già superato, quelli stabiliti dalla legge. Un territorio dove all’inquinamento provocato dall’aeroporto si sommano quello della vicina Valle Galeria (la discarica, i due TMB, i depositi di idrocarburi della Raffineria, l’inceneritore di rifiuti ospedalieri di Ponte Malnome), quello dei due biogas di Benetton a viale Maria, dell’impianto AMA di via dei Tre Denari, ancora oggi centro di trasferenza dei rifiuti di Roma verso il nord, per oltre 4 volte il tonnellaggio giornaliero previsto per l’impianto. E’ un parere negativo importante – aggiunge il Comitato – specie in questo momento in cui la ormai cronica emergenza rifiuti a Roma sembra, stando alle dichiarazione del sindaco Marino, doversi risolvere con la realizzazione di due eco distretti e di due impianti biogas. Una soluzione che guarda al passato e che ignorando la riduzione, cioè la prima delle 4R indicate dall’Unione Europea e dalle normative nazionali, rischia di porre la pietra tombale su una raccolta differenziata di qualità. Fiumicino con il suo no al biogas, grande o piccolo che sia, dentro o fuori riserva naturale, ha posto le basi per poter costruire davvero un ciclo naturale dei rifiuti a servizio esclusivo dei suoi residenti, un futuro ha comunque bisogno di fermezza e coerenza nelle scelte, a partire dalla raccolta differenziata, al no a qualsiasi impianto insalubre come ad esempio il biogas.”