TARQUINIA – Forte del successo del 2013 e, con la collaborazione dell’Università Agraria e Pro Tarquinia, torna la Festa della Merca – Roccaccia. Il 12 e 13 aprile saranno quindi ricchi di appuntamenti per tutti i gusti, nei prossimi giorni verrà definito il programma specifico per l’evento. Torna la Mostra Nazionale del Bovino Maremmano, che festeggia i 18 anni. Saranno confermate le gare equestri, in collaborazione con la Fitetrec-Ante, le attività ludiche e didattiche rivolte ai bambini, i percorsi natura, la mostra cinofila, la seconda edizione del Palio degli Asini, i work shop, e la consegna delle Coltrine d’Oro. Saranno omaggiati i presidenti dell’Università Agraria, che si sono succeduti dal dopoguerra a oggi. Previsto un annullo filatelico speciale. Un importante convegno sarà dedicato alla lepre, in occasione della presentazione del centro per l’allevamento della selvaggina. Saranno mantenute le attività storiche tra cui la dimostrazione, non cruenta della marchiatura del bestiame, e le gare di cattura del vitello, con regolamenti volti a evitare lo stress degli animali. Sarà rafforzata la collaborazione con i ristoranti e i bar di Tarquinia per la promozione dell’evento. Molte le partnership con enti e associazioni. In caso di maltempo l’evento sarà rinviato a Pasquetta, il 21 aprile. Le strutture saranno comunque lasciate per chi vorrà godere della Roccaccia in quel giorno di festa.
«Ci piace sottolineare la collaborazione tra Università Agraria e Pro Tarquinia, che ha permesso in questi ultimi anni di far crescere l’evento in forma esponenziale. – dichiara l’assessore al centro aziendale Renzo Bonelli – La divisione delle competenze è fondamentale per ottimizzare i costi e dare servizi migliori. La festa, nonostante lo sviluppo, ha visto una notevole riduzione dei costi. La Pro Tarquinia si occuperà della parte degli stand, della gastronomia, delle questioni logistiche del rilascio delle necessarie autorizzazioni, forte delle capacità e delle esperienze maturate. All’Università Agraria il compito di trasformare Tarquinia, nei giorni dell’evento, nella capitale della Maremma».