MANZIANA – Nell’ultimo Consiglio Comunale, con deliberazione n. 26 del 16.06.2021, è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dai Consiglieri Brini, Bugliazzini e Levati in merito all’esclusione dei Comuni sotto i 15.000 abitanti dai contributi per il finanziamento di rigenerazione urbana.
“Ringrazio i Consiglieri Brini, Bugliazzini e Levati per avere puntato i fari su un problema che, dopo quasi un anno e mezzo di emergenza pandemica, sembra davvero un paradosso ed ha il sapore di una beffa – commenta il Sindaco Bruni – L’Italia ha la possibilità di rilanciarsi ma sceglie di farlo escludendo più del 90% del suo territorio nazionale. I Comuni sotto i quindicimila abitanti sono infatti 7.206 su un totale di 7.904 ma con un DPCM dello scorso gennaio il Governo, all’epoca ancora guidato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non curante di quanto indicato nell’apposita normativa (L.160/2019), ha deciso di escluderli dai fondi per la rigenerazione urbana. Decisione che purtroppo è stata rilanciata dall’attuale Governo Draghi nella stesura del Recovery Plan, dal quale per l’ennesima volta sono stati esclusi i piccoli e medi Comuni. Una decisione oltre che incomprensibile, davvero dannosa e capace di lanciare un messaggio che poco fa onore alla nostra classe politica. Porto l’esempio della nostra Manziana: siamo un Comune di circa 8.000 abitanti ed in quanto tale non possiamo accedere ai bandi rivolti ai Piccoli Comuni (cioè quelli con popolazione inferiore ai 5000 abitanti) perché troppo “grandi”. Ora scopriamo che non potremo attingere neanche a questi fondi perché la nostra popolazione è inferiore a 15.000 abitanti. Che futuro aspetterà agli Amministratori di domani del nostro paese? Quale Comune oggi può fare investimenti di livello senza contributi e finanziamenti?”.
“La ‘forza’ della nostra Nazione non è rappresentata esclusivamente dalle nostre Città – continua il Sindaco Bruni – L’Italia è sì Roma, Venezia, Firenze ma è anche quell’insieme di piccoli borghi capaci di rendere visibile un’identità nazionale e delle specificità culturali, storiche, artistiche e territoriali che andrebbero aiutate non solo a sopravvivere ma a svilupparsi, rappresentando un valore aggiunto e non un ostacolo allo sviluppo stesso dell’intera paese Italia. I nostri centri storici, ad esempio, hanno necessità di essere rivalutati perchè dalla loro rigenerazione può prendere vita un futuro diverso e ricco di potenzialità per le nuove generazioni. Come Amministrazione ci faremo portavoci presso tutte le sedi competenti di questa che è una vera e propria ferita al sistema amministrativo locale: quei fondi erano e sono stati pensati per tutti i Comuni ed è davvero incomprensibile la ragione per cui si è scelto di concentrarli solo in contesti più grandi che peraltro già possono contare su altre fonti di finanziamento. L’Italia ripartirà se lo farà insieme e non se deciderà di crescere creando Amministrazioni di serie A e di serie B.”