SANTA MARINELLA – “L’amministrazione Regionale del Lazio, tramite la sua partecipata LazioCrea, finalmente molti mesi dopo l’avvenuta scadenza ha inviato al Comune di Santa Marinella la proposta di rinnovo della convenzione per la gestione del grande complesso monumentale, ricco di storia e di musei.
Purtroppo, dopo la cacciata delle botteghe artigianali, alcune delle quali da oltre vent’anni caratterizzavano il borgo, ora si attacca duramente anche il Polo Museale Civico e tutte le sue attività di ricerca scientifica, didattica, educazione e valorizzazione attive dal 1994 nel castello e sul territorio. La proposta, scritta in funzione di un nuovo progetto di valorizzazione regionale di cui si sa ben poco, prevede entro l’anno lo sgombro del “Museo del Castello” nei locali della Rocca e della Torre Saracena, allestito e inaugurato dopo anni di attesa e di sforzi nel 2017 con fondi regionali e comunali per raccontare la storia e l’archeologia della fortezza e della chiesa paleocristiana, in collaborazione con la Soprintendenza e con il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. Insieme allo sgombro dei locali del Museo dovrebbe essere smantellato anche il laboratorio di restauro che si trova al suo interno dove si lavora alla conservazione dei materiali del museo stesso e degli scavi che si svolgono a Castrum Novum e nel litorale nord di Roma. La proposta regionale prevede, quindi, lo sgombro anche dei locali del “Centro Studi Marittimi” del Museo del Mare e della Navigazione Antica, dove si trovano le attrezzature per la ricerca subacquea e dove è ospitato il grande deposito dei reperti provenienti dagli scavi della città romana di Castrum Novum. Inoltre si vorrebbero togliere al Comune la gestione della biglietteria del Museo Civico, le visite guidate e le attività didattiche collegate, si limiterebbe anche l’uso degli spazi a giardino del Museo e della sua Buvette. Secondo la proposta il Comune potrebbe usare gli spazi del Castello per le sue attività per soli 15 giorni al chiuso e 15 all’aperto all’anno e ovviamente tutte le iniziative dovranno essere preventivamente approvate dalla Regione/LazioCrea; oltre tali disponibilità per l’uso degli spazi si dovrebbe pagare.
A fronte di queste sconsiderate proposte si lasciano al Comune soltanto i locali del Museo del Mare chiedendo comunque all’amministrazione di Santa Marinella di assicurare la pulizia del parcheggio e di tutti gli spazi esterni del castello nonché di sostenere tutte le spese ordinarie e straordinarie per quanto affidato e diversi altri oneri.
Più che una proposta di collaborazione tra Enti pubblici sembra una provocazione verso il Comune di Santa Marinella e verso tutte le attività culturali, di ricerca e valorizzazione che da oltre trent’anni il Polo Museale Civico svolge nel Castello. Una proposta semplicemente irricevibile.
A fronte della situazione, come già successo ai tempi della giunta Polverini, quando addirittura si era inserito il castello tra i beni alienabili della Regione Lazio, il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite (O.D.V.) torna a farsi promotore della riattivazione del “Comitato Cittadino” per la difesa del Castello contro qualsiasi idea di privatizzazione, di sgombro degli spazi museali acquisti da anni, contro un presunto sviluppo non concordato con gli Enti territoriali e con chi da sempre opera nel complesso monumentale per la tutela e la valorizzazione della sua storia.
Ricordiamo che il Castello di Santa Severa è un bene pubblico, un patrimonio di tutti e che nessuno può pensare di gestirlo senza una camera di regia condivisa con gli Enti interessati, a cominciare dal Comune di Santa Marinella sul territorio del quale insiste questo prezioso bene culturale, patrimonio dei cittadini e dell’intera comunità, a cominciare da quella locale”