VITERBO – Tuscia in Jazz for SLA fa tappa a Caprarola (VT). Mercoledì 15 novembre 2023, alle ore 21.30, al Teatro Don Paolo Stefani il terzo appuntamento, con un ospite d’eccezione: il trombettista Fabrizio Bosso. Il noto musicista suonerà insieme al quartetto del giovane talento emergente del jazz Vittorio Cuculo, che vede inoltre come guest il leggendario batterista Gegè Munari. Con loro il contrabbassista viterbese Enrico Mianulli e Danilo Blaiotta al piano. Un quintetto esplosivo dove lo swing la fa da padrone, per un viaggio negli standard internazionali del jazz tra fast, ballade e blues. L’ingresso al concerto sarà libero e chi vorrà potrà effettuare una donazione a favore del Centro Clinico Nemo del Policlinico Gemelli di Roma, eccellenza italiana per la SLA.
Nel corso della sua lunga carriera, Fabrizio Bosso, nato a Torino nel 1973, è diventato uno dei musicisti più ricercati su scala nazionale e internazionale e vanta decine di collaborazioni con le star del panorama musicale. Dino Piana, Marco Tamburini, Dee Dee Bridgewater, Dianne Reeves, Rita Marcotulli, Stefano Di Battista, Enrico Rava, Furio Di Castri, Rosario Bonaccorso: sono tante le esperienze che Fabrizio Bosso ha incastonato nel suo straordinario curriculum artistico. Molti hanno voluto il suono della tromba di Fabrizio Bosso ad impreziosire la loro musica (anche sul palco di Sanremo), da Sergio Cammariere a Simona Molinari, da Raphael Gualazzi a Nina Zilli. Ma non è tutto. Il tocco inconfondibile di Bosso ha arricchito album di stelle come Renato Zero, Zucchero, Tiziano Ferro, Joe Barbieri, Claudio Baglioni, Franco Califano. La svolta della carriera di Fabrizio Bosso è avvenuta con la pubblicazione dell’album “You’ve changed” (2007, Blue Note), registrato in quartetto con Pietro Lussu al pianoforte, Luca Bulgarelli al basso e Lorenzo Tucci alla batteria insieme a un ensemble di archi diretti da Paolo Silvestri.
A questo si aggiunge la presenza al concerto di un’altra star del Jazz, Gegè Munari. Ultraottantenne ma con l’energia di un ragazzino, Munari rappresenta la storia del jazz italiano. All’anagrafe Eugenio Commonara, nasce nel 1934 a Fratta Maggiore, in provincia di Napoli, da una famiglia di musicisti ed è uno dei jazzisti più illustri della scuola partenopea. Negli anni Cinquanta decide di dedicarsi allo studio della batteria e successivamente si trasferisce a Roma dove suona con una band di talenti che comprende, oltre a lui, Gato Barbieri, Enrico Rava, Franco D’Andrea e Gianni Foccià. La sua batteria accompagna anche i tour di Martial Solal e Lee Konitz. Quest’ultimo lo vuole con sé anche nella realizzazione dell’album “Stereokonitz”. Molto apprezzato nell’ambiente jazz, affiancherà alcuni tra i maggiori protagonisti della scena musicale internazionale, da Mary Lou Williams a Jon Hendriks, a Dizzy Reece, a Johnny Griffin, a Dexter Gordon, a Chet Baker, ad Art Farmer e molti altri.
Alla serata del 15 novembre chi vorrà potrà contribuire alla raccolta fondi anche acquistando la crema spalmabile biologica dell’azienda Dea Nocciola creata appositamente per il festival. Dopo questo concerto, il Tuscia in jazz for SLA tornerà il 26 novembre sempre al teatro Don Paolo Stefani di Caprarola con i Traindeville e le loro canzoni da viaggio.