CIVITAVECCHIA – Pochi mezzi a disposizione, poche forze dell’ordine in servizio, poche risorse per un’azione di controllo efficace. Sono queste le motivazioni che, più o meno comprensibilmente, vengono addotte ormai da diverso tempo per giustificare l’assenza di reali interventi in grado di contrastare la spaventosa ondata di furti che sta sconvolgendo le periferie cittadine. S. Liborio il terreno preferito dai ladri nell’estate del 2010, S. Gordiano e Boccelle le zone prese di mira invece dai malviventi in questi giorni. Ma è davvero impossibile per le istituzioni preposte tentare un’opera di contrasto? O non si stanno davvero abbandonando a sé stessi questi due quartieri rinunciando anche a quella che dovrebbe rappresentare almeno una piccola ma indispensabile attività di prevenzione? La domande sorge spontanea di fronte alla situazione surreale che sta caratterizzando alcune strade di Boccelle, dove sembra che l’Amministrazione abbia deciso di invogliare i malviventi a penetrare nelle case garantendogli condizioni di “lavoro” favorevoli. Un esempio per tutti: via D’Avenia e la sua prosecuzione, via Tassarotti, da settimane immerse nel più completo buio. L’illuminazione pubblica, difatti, è completamente assente con i pali della luce desolatamente spenti. Ed in questa situazione il buio è totale. L’intera zona è infatti avvolta dall’oscurità che solo la luce di qualche macchina in transito riesce di tanto in tanto a spezzare. Non dovrebbe il Comune garantire l’illuminazione pubblica nelle strade cittadine, tanto più in zone periferiche in cui le scorribande dei topi di appartamento si contano a decine? Non dovrebbe essere previsto nel capitolato d’appalto con la società che gestisce il servizio di illuminazione pubblica la periodica manutenzione degli impianti e il ripristino della luce in quei punti dove la sua erogazione si interrompe? O davvero si vuole dare l’impressione che qualcuno stia dicendo ai “signori ladri” di accomodarsi senza problemi nelle case dei civitavecchiesi?
Ma. Ga.