CIVITAVECCHIA – Nel lungo interrogatorio del 27.03.2014 per il processo di Via Pinelli sono stati ascoltati i tre testi dell’accusa citati dal Pubblico Ministero dott.Gentile e dagli avvocati Pier Salvatore Maruccio, Ludovico D’Amico e Stefano Bonifazi. Dalle deposizioni dei testi è emerso in maniera netta che nell’atto di vendita redatto dal notaio Pugliese non risultavano pesi, oneri, vincoli derivanti da pignoramento o da sequestro, trascrizioni ed iscrizioni pregiudizievoli. In particolare uno dei testi ha tenuto a specificare come nelle istruttorie edilizie l’atto di vendita, proprio per le garanzie offerte dallo stesso perché proveniente da atto di un pubblico Ufficiale, questo costituisca momento di sicurezza e di tranquillità.
E’ emerso in conclusione che il Comune di Civitavecchia non è dotato di una Carta urbanistica certa ove siano trascritti tutti gli atti del Piano Regolatore generale che possono incidere sulla edificabilità del suolo e che il comune in tempi diversi aveva già rilasciato concessioni edilizie in condizioni analoghe a quelle che hanno portato al rilascio della concessione per l’edificazione del palazzo di Via Pinelli. Una di queste concessioni inoltre è stata proprio redatta da uno dei due Geometri, testi dell’accusa che poi formulò la perizia d’ufficio che diede l’avvio alla vicenda di via Pinelli. Il processo è stato aggiornato alla data del 5 giugno.