CIVITAVECCHIA – Sono addirittura quasi 70.000 i ricci sequestrati nelle acque del nostro litorale in questo weekend al termine di due distinte operazioni condotte dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto.
Il primo sequestro di echinodermi, ben 50.000 (record negativo degli ultimi anni) è stato portato a termine dalle Fiamme gialle che hanno individuato un subacqueo in immersione nelle acque prospicenti S. Marinella. Al pescatore, di origine pugliese, veniva comminata una sanzione amministrativa in violazione alla normativa in vigore sulla pesca, sequestrata l’attrezzatura subacquea utilizzata per l’immersione, unitamente al notevole quantitativo di ricci pescati che, ancora vivi, sono stati successivamente liberati in mare da una vedetta del Corpo.
Il secondo sequestro, 18.000, è stato invece operato dalla Guardia costiera al termine della rituale attività di controllo delle nostre coste condotta nel fine settimana, con tre pescatori fermati e sanzionati per complessivi 12.000 euro.
Contestualmente la Capitaneria di Porto ha dato vita anche ad una intensa attività ispettiva anche a bordo delle navi finalizzata a contrastare eventuali disfunzioni tecniche degli apparati propulsioni nonché ad accertare il corretto rispetto delle principali norme nazionali ed internazionali da cui discende una concreta azione di tutela dell’ambiente marino e costiero. Attività di contrasto all’inquinamento svolta in perfetto accordo con le direttive della Procura della Repubblica di Civitavecchia. Negli ultimi giorni infatti sono state accertate ben 6 violazioni dell’art. 295 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, meglio noto come Codice dell’Ambiente, per l’utilizzo di combustibile non conforme alle norme da parte di sei navi in sosta nel porto di Civitavecchia per operazioni commerciali. Dall’analisi di alcuni campioni di combustibile prelevato a bordo di navi commerciali è emerso che alcune di loro utilizzano gasolio marino con quantitativo di zolfo superiore al limite consentito dalla normativa nazionale e pertanto ai comandanti di 6 navi sono state elevate sanzioni amministrative di 30.000 euro ciascuno per l’utilizzo di “Bunker ATZ” (alto contenuto di zolfo) per un totale di 180.000 euro.