CIVITAVECCHIA – La città ha un numero sempre maggiore di homeless e persone di etnia rom, lo possiamo notare alla stazione ferroviaria o ai diversi semafori, solo ultimamente però si sta popolando di prostitute, di età apparente 20/30 anni che, anche dalla mattina, girano alla ricerca di possibili ‘clienti’ in diversi luoghi della città, dalla zona industriale alla rotatoria che porta a San Gordiano, dall’Uliveto alla zona del Faro. Fabio Chiassarini, componente dell’Ancora di Civitavecchia, a tal riguardo valuta urgente e necessario un tavolo interforze per valutare la situazione complessiva della sicurezza a Civitavecchia, dal momento che, anche il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha ribadito che l’importanza del controllo e della sicurezza della Nazione passa attraverso il profondo controllo del territorio di competenza di ogni amministrazione. L’ideale, per Chiassarini, sarebbe un incontro, aperto ai cittadini, per produrre una strategia che preveda una maggiore integrazione tra le forze dell’ordine e le forze di polizia locale, finalizzato al contrasto dei reati di strada, e non solo, così da poter coordinare meglio le risorse per riuscire a controllare più efficacemente il territorio con un progetto mirato per far fronte alle esigenze di sicurezza della città.
«Il tentativo – spiega Fabio Chiassarini – è quello di pensare il controllo secondo il sentire e le esigenze dei cittadini, che percepiscono più insicurezza laddove si verificano situazioni di degrado diffuso come la prostituzione, ma anche, per esempio, l’abbandono indiscriminato di rifiuti in alcune zone della città o la continua lotta tra gli zingari e la gente di colore per accaparrarsi l’esclusiva del lavaggio dei vetri ai semafori, piuttosto che la raccolta dei rifiuti di ogni genere nei secchioni adiacenti i supermercati del territorio. Si tratta di farsi carico anche di quell’ “area grigia” dei comportamenti illeciti che possono generare sentimenti di insicurezza a causa dello scarso decoro urbano. Civitavecchia non è terra di nessuno e i cittadini “supertassati” meritano più rispetto e maggiore tutela. Tali obiettivi potranno essere raggiunti mediante l’interazione, l’informazione e la simultanea azione di organi istituzionali, cittadini e associazioni di volontariato. In questo contesto diventa essenziale lo scambio di informazioni, l’individuazione e l’aggiornamento di una mappatura delle cosiddette “zone calde” della città, dove concentrare il maggiore sforzo di prevenzione».