CIVITAVECCHIA – Blince, all’anagrafe Marco Nocerino, è una delle tante giovani promesse in rampa di lancio che stanno animando la scena musicale della città. In particolare, il ventiduenne cerca a più riprese di dar vita ad una formula che sia il più attuale possibile, attraverso una fresca sintesi di hip-hop ed r&b. Proprio nell’ultimo mese è salito alla ribalta cittadina, in quanto lo scorso 6 aprile ha pubblicato “Civitavecchia”. La forza del brano in questione è propria la sensibilità con cui riesce a fotografare i tanti piccoli momenti della movida locale, a riprova di una realtà emotivamente sentita e vissuta che accomuna tanti fra i più giovani e che Blince ha saputo cogliere e raccontare col piglio diretto ed immediato che solo gli occhi di un ragazzo possono garantire. I risultati, neanche a dirlo, non hanno tardato ad arrivare, con il videoclip che ha raggiunto le ventimila views su YouTube soltanto nel primo mese. Numeri da urlo, che testimoniano ancora quanto i ragazzi abbiano rivisto loro stessi nella nitidissima fotografia scattata da Nocerino.
Com’è il tuo rapporto con la musica? A che età i primi approcci?
“Con la musica sono sposato, la mia ex era abbastanza gelosa! Scherzi a parte: ho iniziato a comporre nel 2011, all’epoca semplicemente per gioco. Poi col tempo per me è diventata una vera e propria passione, un’ossessione ed ora è semplicemente tutta la mia vita”.
Il tuo pezzo sembra molto attuale, quali sono stati i riferimenti in ballo al momento in cui è stato scritto?
“Odio le cose vecchie, tanto che cerco sempre di essere in continua evoluzione. Non c’è mai limite per crescere e migliorare, cerco di sempre di essere su una wave che possa essere attuale, il tutto però senza essere un clone di qualcosa di già esistente. Per quanto riguarda i riferimenti posso dirti un po’ tutto, non ho qualcosa di fisso. In generale mi distacco un po’ dal rap, faccio più un qualcosa assimilabile all’r&b”.
Perché un pezzo su Civitavecchia? Ti è venuto spontaneo o è stato un tributo voluto alla nostra città?
“Semplicemente perché non l’ha mai fatto nessuno, ne ho solo e sempre sentito parlare male. Di solito in giro ci sono solo citazioni a riguardo che sono luoghi comuni, ma io ho voluto dare un altro punto di vista a chi ne parla e la vive. Il pezzo indubbiamente può piacere o meno, ma di sicuro non può in qualche modo non appartenerti se hai più o meno la mia età”.
Ventimila views in un mese sono tantissime, pensi che nel nostro piccolo questo pezzo abbia il potenziale per diventare “generazionale”?
“Il primo obbiettivo era affermarsi. Ora si tratta di tramandarsi e di rimanere, il resto non conta”.
Andando oltre: che cosa ti aspetti per il futuro?
“Mi aspetto di vivere la musica da un punto di vista prettamente lavorativo e poi, da lì, di vivere di questo finché avrò fiato”.
Se dovessi tramandare un momento dei tanti che hai immortalato nel tuo brano ad una persona che non è di Civitavecchia, quale sceglieresti?
“Domanda difficile, ma penso che sceglierei la frase ‘finiamo dal Fafone a sputare chiacchiere e semi’ che chiunque conosce”.
Patrizio Ruviglioni