E’ anche Cosa nostra. Le mani della mafia sull’Alto Lazio

è anche cosa nostraCIVITAVECCHIA – La mafia a Civitavecchia è solo un rischio? Oppure è una inquietante realtà, già ben radicata, con cui il territorio deve cominciare a fare seriamente i conti senza abbassare la testa? A queste e ad altre domande cercheranno di rispondere gli ospiti di spessore che interverranno giovedì 23 febbraio, alle ore 17:00 all’aula Pucci, in occasione dell’iniziativa “E’ anche Cosa nostra. Le mani della mafia sull’Alto Lazio”.
L’evento è organizzato dall’Associazione “Antonino Caponnetto”, dall’Anpi Civitavecchia, dal giornale “La Voce delle Voci” e dal quotidiano telematico “Centumcellae News”. Ad intervenire saranno Ferdinando Imposimato, Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, ex magistrato in prima linea nei processi su mafia e camorra ed istruttore, tra gli altri, dei processi a Michele Sindona e alla Banda della Magliana; Maria Antonietta Troncone, Procuratore aggiunto di Nola e già Pm della Dda di Napoli, più volte minacciata dalla camorra per le sue indagini;  Daniele Camilli, giornalista e autore del libro “La mafia a Viterbo”;  Rita Pennarola, Coodirettrce de “La Voce delle Voci”, giornale da anni impegnato nella denuncia delle attività mafiose.
L’incontro, grazie a preziosi contributi dei qualificati relatori, si concentrerà in particolar modo sulle modalità di aggressione dei territori da parte della criminalità organizzata, sugli interessi che stimolano i suoi appetiti illegali e sul suo costante radicamento nel Lazio a partire dagli anni ’90, ponendo attenzione sulle numerose indagini per reati di mafia e camorra che hanno recentemente interessato Civitavecchia e l’Alto Lazio. Fatti di cronaca forse sottovalutati dalla politica e dall’opinione pubblica in cui permane tutto sommato la percezione che la mafia è ancora qualcosa di estraneo e lontano dalle nostre comunità;  qualcosa che ancora non è “nostro”. Ma i segnali di chiaro radicamento della mafia nel territorio, per l’inequivocabile tratto che li caratterizza, quali incendi a locali ed autoveicoli, apertura e chiusura a stretto giro di tempo di attività commerciali, roghi dolosi, sono ormai palesi e ripetuti nel tempo. Il vasto incendio che nei giorni scorsi ha incenerito decine di barche nel porticciolo di S. Marinella è solo l’ultimo eloquente caso in ordine di tempo.
A questo punto, con le elezioni amministrative alle porte, a Civitavecchia e in numerosi altri comuni del territorio, la classe politica che si candida ad amministrare i nostri territori è certamente chiamata ad una reale presa di coscienza del problema e ad impegni precisi per la tutela delle comunità.
Il convegno del prossimo 23 febbraio è senz’altro una importante occasione per cominciare a farlo.  Rappresentanti della Magistratura, delle Forze dell’ordine, delle Istituzioni, delle forze politiche e sindacali, dell’associazionismo e i cittadini tutti sono invitati a partecipare.