Tra i sanpietrini romani alla scoperta del nuovo teatro

sanpietriniROMA – Roma non si può certo definire una città carente di proposte artistiche: arti visive, teatro, musica popolano i cartelloni della città. E’ pur vero che, per quanto nuovi fermenti culturali lottino per venire a galla, si tratta sempre di fenomeni staccati, isolati nella vastità dell’offerta: e così accade che le nuove realtà artistiche fatichino a trovare un terreno d’incontro, un possibilità di scambio, tanto con gli esperti di settore che con il pubblico eterogeneo della capitale. Molte iniziative, da un po’ di tempo a questa parte, si stanno focalizzando sull’idea che un’educazione alla cultura si realizzi primariamente da una condivisione d’intenti, dalla ricerca di nuove interazioni con il territorio. Questa volta scegliamo di raccontarvene una in particolare che, sia per la sua genesi insolita e repentina, che per la quantità di forze che mette in gioco, ci sembra particolarmente degna d’attenzione. Nel cuore del Pigneto, quartiere storico e frequentatissimo della capitale, un gruppo di giovani ha pensato di deputare al teatro uno spazio particolare: una piccola scatola nera, ubicata all’interno dell’accogliente “Forte Fanfulla”, spazio di aggregazione tra i più noti della zona. Una sala teatrale all’interno di un circolo culturale che si è spesso distinto per la particolare attenzione alle ‘nuove realtà’ artistiche del territorio. Per inaugurare il ‘Fanfulla Teatro’ – questo il nome scelto per il nuovo spazio performativo – si è pensato dunque a un festival indipendente, mirato alla creazione di una rete tra nuovi progetti artistici provenienti da tutta Italia: E’ nato così “Parabole fra i sanpietrini”, con l’eloquente sottotitolo “Festival di Teatro da Roma in fuori”, a indicare la forte tendenza al decentramento che questa iniziativa si propone. Un festival che – come dichiarano i suoi ideatori –“nasce dall’ idea condivisa che per generare un progetto artistico vivo, libero e autonomo sia necessaria una reciprocità di contributi, uno scambio fertile e creativo tra tutte le parti in gioco”. Dieci spettacoli che si alternano con cadenza bisettimanale – il festival è iniziato a gennaio e durerà fino a maggio – per tre serate ciascuno; progetti di teatro-danza, performances, nuove drammaturgie e installazioni, corredate di una mostra fotografica che racconta in progress le varie tappe del festival. I prossimi appuntamenti saranno l’1 e il 2 marzo con Italia Belpaese, monologo dell’attrice e autrice marchigiana Laura Graziosi mentre la settimana dopo (l’8, il 9 e il 10) il gruppo faentino In_Ocula presenterà una performance molto innovativa incentrata sulla figura mitologica di Lilith, dal titolo Sephirot. Questo Festival, indipendente e originale, inaugura così un altro spazio sui generis, che potrebbe con il tempo costituirsi come una vera e propria “casa” del teatro, un punto di riferimento per progetti artistici basati sullo scambio e sulla cooperazione, innescando cortocircuiti virtuosi tra poetiche e visioni. Maggiori info al sito: www.offrome.com

Francesca Montanino